Le nuove restrizioni potrebbero durare fino al 15 gennaio
Stretta sulle festività natalizie. Stavolta il Governo resiste al pressing e tira dritto sulla via del rigore: nessuna intenzione di ripetere gli errori commessi la scorsa estate con un eccessivo allentamento delle maglie che stiamo pagando a carissimo prezzo. Obiettivo dichiarato: evitare una terza ondata. Divieto di uscire dal proprio Comune a Natale e Capodanno. No ai ricongiungimenti con i parenti o ai viaggi verso le seconde case fuori
Regione. Semaforo rosso anche per sci, e crociere. Questo l’ossatura del nuovo provvedimento anti-Covid in vigore dal 4 dicembre, al vaglio dell’esecutivo che dovrebbe proporre tra poche ore al Parlamento. A Capodanno probabile chiusura alle 18 per i ristoranti degli hotel. Ancora da sciogliere il nodo scuola (resta sul tavolo l’ipotesi di una apertura dal 14 dicembre).
Dal 21 dicembre, inoltre, gli spostamenti tra Regioni gialle potrebbero essere consentiti solo per far ritorno al proprio luogo di residenza, con una previsione che dovrebbe essere estesa ai luoghi di domicilio. Non dovrebbero essere modificati, a quanto si apprende, i criteri che, fin dal primo DPCM, definiscono le eccezioni: ci si può muovere per “comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”.
Le misure, aveva spiegato il Presidente del Consiglio Conte ai capigruppo nel pomeriggio di ieri, serviranno a disegnare una “zona gialla rafforzata” che servirà per evitare di “andare a sbattere” contro una terza ondata. Nel nuovo DPCM dovrebbe poi essere confermato il coprifuoco alle 22, anche nel periodo natalizio e l’apertura dei negozi fino alle 21, per provare a limitare gli assembramenti.
Nella zona gialla i ristoranti dovrebbero restare sempre aperti a pranzo, anche a Natale, Santo Stefano e Capodanno, mentre dovrebbero restare in vigore le limitazioni legate al distanziamento e ai posti ai tavoli.
Per le abitazioni private, invece, dovrebbero essere dettate solo raccomandazioni.
Libero.it