Tra le misure sulle quali lavora il governo per il nuovo decreto ristori 4 anche una cassa integrazione per le ‘festività’ e contributi allargati ai professionisti.
Spunta la Cig di Natale nel decreto Quater. A quanto apprende l’Adnkronos, tra le misure sulle quali lavora il governo per il nuovo decreto Ristori 4 anche una cassa integrazione per le ‘festività’ con una dotazione che potrebbe aggirarsi a circa 1,6 miliardi di euro. L’intervento andrebbe ad unirsi al progetto di una dotazione di 600 milioni di euro per le modifiche del Parlamento, di un ulteriore allargamento dei codici Ateco che hanno accesso ai ristori e del rinvio delle scadenze fiscali.
Non conterrà infatti solo la proroga fiscale per imprese in perdita ma anche nuovi indennizzi, e non solo per attività chiuse o limitate dai DPCM anti Covid ma tutte le realtà economicamente danneggiate dalla seconda ondata dell’epidemia, compresi liberi professionisti.
A confermarlo, il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: “Siamo pronti a confrontarci per mettere a punto un meccanismo organico di natura perequativa per i ristori che vada oltre le limitazioni per aree di rischio pandemico e quelle derivanti dai codici Ateco e si basi sul rimborso di parte dei costi fissi. In questo quadro condividiamo la necessità di ristorare, sulla base dei dati del 2020, anche i liberi professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatori o alla Gestione separata”.
Il Governo pensa presumibilmente a contributi a fondo perduto o indennizzi, modulati in base alle perdite subite dalle diverse categorie professionali. Da vedere quale sarà il meccanismo; se sarà analogo a quello previsto dai decreti Ristori 1 e 2, in base ai quali l’accesso agli indennizzi è legato alla perdita di fatturato di aprile 2020 sullo stesso mese del 2019. Quella scelta era stata dettata dall’esigenza di tempi veloci, riproponendo il requisito del Dl Rilancio per evitare una nuova domanda, erogando il ristoro a chi aveva già avuto i precedenti contributi.
Per il nuovo contributo, Gualtieri parla invece di un ristoro “sulla base dei dati del 2020”, Quindi, un periodo di valutazione ben più ampio. Il requisiti per gli altri contributi prevedeva un perdita di fatturato pari ad almeno un terzo, bisogna vedere se sarà riproposta questa percentuale o se ci saranno nuove modulazioni.
A questo proposito, ci sono categorie di professionisti già indennizzate dal Ristori 2. Oltre ai negozi che hanno chiuso o ridotto l’orario in seguito al DPCM del 3 novembre, il provvedimento comprende per esempio agenti e procuratori per lo spettacolo e lo sport, guide e accompagnatori turistici, guide alpine, diverse attività professionali legate all’organizzazione di eventi, spettacoli e cultura, fotoreporter e altre attività di riprese fotografiche, traduttori e interpreti. Tutte le attività, comprensive di codici Ateco, sono contenute negli allegati al decreto Ristori bis.
Il nuovo Decreto-Legge dovrebbe andare in Cdm domenica pomeriggio, 29 novembre con l’obiettivo di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale in extremis nella serata di domenica 29 novembre per consentire il rinvio delle scadenze fiscali del 30 novembre. Anche il Quater confluirà nel dl Ristori Uno, all’esame delle commissioni riunite Bilancio e Finanze del Senato.
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