Walmart torna sui suoi passi e licenzia i robot addetti a rifornire gli scaffali dei suoi negozi. L’insegna americana sperimenta da anni l’utilizzo di automi per mantenere aggiornato e completo l’assortimento di prodotti nei suoi negozi oppure per fare le pulizie al loro interno. Adesso cambia idea perché durante la pandemia i dipendenti umani hanno dimostrato di poter raggiungere risultati analoghi, se non superiori a quelli delle macchine.
Quindi, proprio quando molte aziende hanno scoperto la tecnologia per andare incontro puntualmente alle esigenze della clientela (e molti consumatori hanno provato per la prima volta l’e-commerce), un big della grande distribuzione organizzata mondiale si muove nella direzione opposta. A farlo ricredere, secondo il Wall Street Journal, è stata la necessità di riempire velocemente gli scaffali di prodotti come la carta igienica e i cibi in scatola, tra quelli maggiormente andati a ruba negli Stati Uniti durante il primo lockdown.about:blank
Walmart ha così rescisso il contratto di fornitura con la società di robotica Bossa Nova, a cui aveva ordinato mille robot da destinare ai suoi circa 4.700 punti vendita americani, dove ne erano già attivi 500. Gli automi resteranno, invece, in servizio solamente per garantire la pulizia dei punti vendita. «Non rinunciamo comunque a provare nuove tecnologie e a testare nuovi processi aziendali interni», hanno fatto sapere dall’insegna d’Oltreoceano. «L’obiettivo rimane quello di poter disporre dell’inventario più aggiornato possibile e subito disponibile per gli addetti alle vendite».