“Ho letto il decreto del presidente del Consiglio che entra in vigore domani fino al 3 dicembre e devo dire che l’impianto complessivo a mio avviso appare equilibrato. Adesso attendiamo il provvedimento del ministro della Salute, da adottare sentito il presidente della Regione Campania, ma è evidente che si va verso la necessaria fase di ulteriori e importanti restrizioni soprattutto nelle zone 3 e 4 ad alto rischio”. Lo sottolinea in una nota il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che in mattinata era tornato a dire che la fase post lockdown era stata mal gestita da governo nazionale e Regione. “Evidenzio però l’assoluta necessità che contestualmente, in queste stesse ore, vengano adottati tutti i provvedimenti indispensabili e necessari per ristorare chi subisce l’ennesima mazzata economica, sociale e lavorativa perché dobbiamo procedere insieme con il contenimento del contagio e della pandemia sociale ed economica”, aggiunge il primo cittadino partenopeo. “La prima urgentissima misura è ripristinare, con ordinanza di Protezione civile, la cassa ai sindaci per immettere immediatamente liquidità da destinare alle persone che ormai vivono in una condizione che non può più essere sostenuta, persone che noi conosciamo perché siamo sul territorio – dice ancora de Magistris – è evidente ormai a tutti, se guardiamo le immagini drammatiche sul piano sanitario, che vengono anche dalla nostra città, che è necessario mettere le nostre strutture sanitarie nelle condizioni di assistere le persone ed appare sempre più evidente che sono stati persi mesi in Campania e a Napoli per garantire livelli adeguati di assistenza. Se oggi dobbiamo ulteriormente restringere le nostre libertà e comprimere i nostri diritti è soprattutto perché chi doveva diversamente sostenere e adeguare la rete di protezione sanitaria non lo ha fatto”. “Alla luce dei contenuti del dpcm, il presidente della Regione Campania credo che debba rivedere la decisione assolutamente non condivisibile della chiusura degli asili e delle scuole elementari che in tutta Italia, addirittura nelle zone più tragicamente colpite, restano aperte. A Napoli si potrebbero utilizzare spazi all’aperto così come le aule delle scuole superiori che sono chiuse. Organizzando insieme si potrebbe garantire ai più piccoli, per cui è molto difficile se non impossibile la didattica a distanza, la scuola in presenza”, conclude.