“Al momento non ci sono misure previste per la chiusura di attività commerciali, quindi non capisco le preoccupazioni. D’altra parte c’è una legge che costringe un’attività a vendere libri se il titolare del supermercato non li ritiene essenziali”. E’ la spiegazione che il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha dato al curatore del sito ilLibraio.it, Antonio Prudenzano, che gli chiedeva un pare sul fatto che, dopo le ultime norme previste nel Dpcm, in alcuni supermercati sia stata chiusa l’area di vendita dei libri, anche per evitare che le persone stazionino troppo all’interno. Da questo è nato l’appello dell’Associazione italiana editori alle Regioni a rivedere le norme. Per il momento comunque non è prevista una chiusura delle librerie, ha specificato, anche perché “sono state tra le prime attività commerciali a riaprire dopo il primo lockdown”. La prima esperienza di confinamento, a causa del Covid, in primavera, ” tra le tante cose largamente negative, ha fatto riscoprire alle persone il silenzio, la lentezza, l’isolamento, e anche i libri. Immagino una fase di crescita costante della lettura nei prossimi mesi”, ha aggiunto il titolare dei Beni Culturali. Che ha rivendicato le mosse del Governo a sostegno del settore: “Abbiamo fatto tanto per le librerie ed editori, e stiamo ancora lavorando ad una legge sull’editoria con criteri simili a quella per il cinema. Inoltre ha firmato un decreto per il sostegno per i traduttori che credo sia il primo in Europa”.