Il rischio è che la sanità italiana diventi come quella statunitense: sempre meno pubblica e socialmente non equa. Questa la premessa da cui parte Giuseppina Bonaviri, medico con specializzazione in psichiatria e dottorato di ricerca, nel suo libro “Oltre il Covid – Perché il futuro si costruisce”. Il volume fa una ampia analisi sulla pandemia e presenta un progetto elaborato dall’autrice insieme con esperti, tecnici sul virus e le iniziative, le idee per contrastarlo e prevenirlo. Per farlo però Bonaviri parte da quelle che per lei sono le 7 criticità insite ormai da decenni nel sistema sanitario italiano. E non le manda a dire visto che parte “dall’invasione di campo sempre più esiziale del potere dei partiti politici nella governance della sanità, con la conseguente emarginazione della meritocrazia”. Paradossalmente, “rispetto ad oggi, i vecchi comitati di gestione delle U.S.L hanno fatto molto meno danni della attuale managerialità”. Per Bonaviri, “i primi pur essendo palesemente espressione dei partiti, prevedevano una dialettica e una possibile critica interna che portavano a scelte gestionali più attente e ponderate. L’avvento dei manager ha portato invece ad un asservimento senza ma e senza se, alle logiche clientelari del partito di volta in volta egemone, senza nei fatti alcuna possibilità di controllo da parte di nessuno”. e questo porta al “disconoscimento della meritocrazia”. La sanità non è poi esente dalla corruzione: “Per alcuni protagonisti e comprimari le A.S.L. sono vacche da mungere”. Non mancano poi gli sprechi: ln alcuni casi il mondo della sanità, dai manaqer agli operatori, agli utenti potrebbe essere rassomigliato ad una famiglia con difficoltà economiche che si preoccupa poco di arrivare alla fine del mese”, sostiene l’autrice. Tra i grandi errori che fanno sì che la sanità versi in uno stato di “malessere ormai conclamato e grave, ma forse ancora non irreversibile”, c’è “la scelta politica – di tutti i partiti – di penalizzare la sanità pubblica a favore della sanità privata accreditata”. Infine, chiude Bonaviri, “l’ultimo problema riguarda l’incremento delle spese sanitarie per i cittadini”.