(di Tiziano Rapanà) Carissimi, voglio suggerirvi un libro che sta per fare il suo debutto in società. È un testo fondamentale per chi vuole capire il Dna della romanità. Il volume si getta a capofitto alla scoperta di una Roma raccolta, dentro la città dei quartieri e dei vicoli, degli angoli ombreggiati e delle fontanelle. Il tutto attraverso le presenze femminili che mostrano la personalità dei quartieri, che sono stati luoghi di nascita, crescita, semi di riscatto o cambiamento per le donne. Si tratta dunque di un florilegio di storie tutte al femminile a opera di un maschietto. Si chiama Paolo Geremei ed è un regista dal talento luminoso. In passato ha fatto l’aiuto regista e il segretario di edizione. Ha lavorato con i fratelli Taviani, Renato De Maria, Leone Pompucci, Andrea Manni, Patrice Leconte, la lista è lunga. Suoi sono tanti lavori televisivi di fiction e di carattere documentale. Forse molti di voi lo conoscono come regista del sequel di Din Don, la saga televisiva interpretata dai due giganti della comicità romana Enzo Salvi e Maurizio Mattioli. Venti storie, venti donne, venti modi di declinare al femminile la romanità. Geremei è bravo e il suo nome lo sentirete spesso nelle manifestazioni, che celebrano la cultura. Seguite il mio consiglio e andate a prenotare, su Amazon, la vostra copia di Romane (Golem Edizioni, 10 euro). I cultori di Roma e della sua anima multiforme hanno trovato pane per i loro denti. Concludo con un quesito: il libro riuscirà a gareggiare per il premio Strega? Agli amici della domenica l’ardua sentenza.