Stop alle cartelle esattoriali. Gualtieri: intervento ambizioso per spingere la ripresa, priorità a scuola e mai più tagli alla sanità
La Legge di Bilancio vale 39 miliardi, dei quali 15 vengono dal programma europeo Next Generation Eu. Questi i numeri che definiscono il perimetro della manovra i cui contenuti sono stati illustrati nel pomeriggio di ieri dal Presidente del Consiglio Conte, affiancato dal Ministro dell’Economia Gualtieri. Due gli obiettivi: “sostegno e rilancio dell’economia, abbiamo elaborato un progetto che guarda a restituire fiducia e sviluppo al Paese”.
Ci sono – ha detto il Premier – “risorse significative per rafforzare la sanità, rafforzare il trasporto scolastico, dare sostegno ai settori più colpiti, per un nuovo ciclo di cassa integrazione, e misure di sostegno per favorire la liquidità delle imprese”. Approvato anche, via decreto, lo stop alle cartelle fiscali e ai pignoramenti fino al 2021.
Stanziati circa 4 miliardi per la sanità. Molte le misure del pacchetto, a partire dalla conferma per il 2021 di 30mila fra medici e infermieri assunti a tempo determinato per il periodo emergenziale. Il testo prevede un sostegno alle indennità contrattuali per queste categorie. Introdotto un fondo per l’acquisto di vaccini e per altre esigenze correlate all’emergenza sanitaria in atto.
Subito dopo ha ribadito che è stato posto “un primo e significativo tassello per la riforma organica del nostro sistema fiscale. Abbiamo messo in campo 5-6 miliardi per varare già, da metà dell’anno, l’assegno unico“.
Per il fisco, ha sottolineato Conte, “non vogliamo aggiustamenti marginali, ma una organica riforma dell’intero sistema fiscale e tributario. Ci lavoreremo da subito e ci affideremo per i prossimi mesi a una legge delega per rivedere il sistema della riscossione, ridefinire il contenzioso tributario, riformare il processo tributario e anche per quel che riguarda l’Irpef e la riforma delle aliquote”. Ci sono 8 miliardi, ha detto il Premier, “inserendoli in un fondo dedicato cui aggiungeremo risorse dalla lotta all’evasione e dal recupero dell‘economia sommersa“.
L’obiettivo, ha proseguito, è “una revisione integrale dell’intero sistema per avere maggiore equità, trasparenza, efficienza e modernità, pagare tutti perché tutti possiamo pagare meno”.
Accanto a lui, il Titolare del Tesoro che dopo aver definito la manovra “importante e ambiziosa” ha sottolineato L’espansione per il 2021 definito con la Legge di Bilancio “ammonta a 24,7 miliardi”. É istituito, ha precisato il ministro Gualtieri, “un Fondo per l’anticipazione delle risorse europee per circa 15 miliardi, quindi siamo a 39-40 miliardi”, ma con i decreti precedenti “l’intero ammontare che mobilitiamo per il 2021 è pari a 70 miliardi”.
“Le misure varate dal governo hanno protetto l’occupazione, il calo c’è stato ed era inevitabile, ma è stato contenuto, abbiamo salvato milioni di posti di lavoro. L’occupazione è calata perchè ci sono state minori assunzioni in settori colpiti dalla crisi”, spiega Gualtieri.
“Con l’estensione della cig al 31 dicembre il divieto di licenziare lo proroghiamo fino a fine anno. Stiamo valutando con i sindacati altre tutele, ne parleremo mercoledì ma il governo è aperto a trovare soluzioni”, aggiunge il ministro precisando che “tutte le imprese che useranno la cig covid non potranno licenziare”.
Il Titolare del Tesoro ha sottolineato che con la manovra “mettiamo le risorse per far partire dal 1 luglio l’assegno universale per le famiglie con figli, che potrà arrivare fino a 200 euro al mese per figlio per tutte le tipologie di famiglie”.
Infine, “abbiamo deciso di estendere tutte le misure per la liquidità, dalla moratoria dei prestiti, alle misure del fondo centrale di garanzia e SACE, al patrimonio PMI, così importanti per sostenere le imprese. Sono tutte prorogate fino al 30 giugno”.
NODO MES – Sollecitato nel corso della conferenza stampa, Conte è anche tornato sulla spinosa questione del MES: “Ho risposto a una domanda ma non vuol dire che” la questione del Mes “è risolta. Ci sono le sedi opportune e ci sarà l’opportunità per parlarne”. E’, come sempre, un equilibrio molto delicato quello che il Presidente del Consiglio dovrà riuscire a trovare nei prossimi giorni. Secondo il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, “dicendo no al Mes Conte fa felici Meloni e Salvini ma delude centinaia di sindaci e larga parte della sua maggioranza. Il tempo dimostrerà come questa decisione sia un grave errore e un danno per gli italiani”. Anche il Pd è infatti in linea con la posizione di Iv e, per questo, Delrio ha chiesto l’intervento del Parlamento.
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