Il 31 dicembre scade il blocco dei licenziamenti e per il governo è impensabile una proroga. Il divieto resterà solo per le aziende che faranno ricorso alla cassa integrazione Covid. Nel weekend il varo della nuova Manovra 2021
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Il governo non prolungherà il blocco dei licenziamenti, in vigore da marzo e che scade il 31 dicembre ma una eventuale proroga potrebbe diventare obbligatorie per quelle aziende che utilizzeranno la cassa Covid o l’esonero contributivo previsto come alternativa alla Cig. È questo il solco dell’azione dell’esecutivo che sta preparando la nuova Manovra 2021. Una parziale rettifica di quanto annunciato dal ministro dello Sviluppo
Economico, Stefano Patuanelli, solo ieri. “Non è pensabile un ulteriore blocco dei licenziamenti”, aveva detto intervenendo a Porta a Porta anticipando come fosse allo studio una nuova tranche di 18 settimane (a partire dal 1° gennaio) di cig covid che potrebbe essere finanziata con quasi 5 miliardi di euro, una dote non più per tutti ma destinata ai settori più in difficoltà, come turismo, ristorazione, fiere e moda.
Alla preoccupazione dei sindacati che temono una fase di licenziamenti di massa è arrivata oggi la replica del viceministro dell’Economia Antonio Misiani che in un’intervista a Radio Capital ha spiegato: “Dobbiamo guardare ad altri strumenti, a partire dalle politiche attive del lavoro per aiutare i lavoratori che perderanno il loro posto nei prossimi mesi”.“
“Il blocco dei Licenziamenti finirà il 31 dicembre”.
“Sbagliate e preoccupanti le parole del ministro Patuanelli. Una prospettiva assolutamente inaccettabile”, afferma Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto Cisl. “Immaginare che l’unico provvedimento per cui non valga piu’ lo stato di emergenza è il blocco dei licenziamenti è irresponsabile”, tuona la leader della Fiom, Francesca Re David.
Domani sera il premier Giuseppe Conte vedrà le delegazioni della maggioranza per stilare il Documento programmatico di bilancio da inviare a Bruxelles ed entro il fine settimana è atteso il varo della Manovra in Consiglio dei Ministri.
La nuova legge di bilancio dovrebbe valere 40 miliardi di cui circa 23 in deficit aggiuntivo, 3 miliardi per le spese indifferibili e 10 miliardi di interventi obbligati. Prioritario il sostegno ai settori più colpiti dalla pandemia (turismo, ristorazione e moda) per i quali dovrebbe arrivare una nuova tranche di cassa integrazione Covid così come la proroga delle misure di sostegno al reddito per stagionali, intermittenti e lavoratori del turismo e dello spettacolo. Si studiano anche sgravi ad hoc e un fondo per le filiere più colpite, oltre alla conferma della decontribuzione al 30% per le imprese del Mezzogiorno.
Tra le priorità il rifinanziamento del superbonus edilizio al 110% l’assegno unico mensile per ogni figlio dalla nascita fino ai 21 anni e la riforma delle aliquote Irpef per un fisco più leggero e più semplice.
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