Italian Exhibition Group (Ieg, la società nata dalla fusione delle fiere di Rimini e Vicenza) e Bologna Fiere hanno siglato un documento non vincolante per un’integrazione fra i due gruppi, sulla base di un rapporto di concambio alla pari e secondo modalità ancora da definirsi tra le parti. L’operazione, spiega una nota, “è volta a dare vita al principale operatore italiano del settore, in grado di competere, anche grazie alla propria capacità organizzativa in Italia e all’estero, con i più importanti player internazionali, facendosi portavoce del Made in Italy e, al contempo, mantenendo un forte legame con i territori”. Da un punto di vista finanziario, poi, un matrimonio permetterebbe anche di accrescere la visibilità del nuovo gruppo sui mercati di riferimento “nonché di incrementare il flottante al fine di agevolare un successivo accesso al segmento Star di Borsa Italiana”. Il sì definitivo dipende dall’esito positivo delle attività di due diligence che saranno condotte nonché alla realizzazione delle eventuali operazioni societarie che si dovessero rendere necessarie ai fini del raggiungimento del suddetto rapporto di concambio, con l’obiettivo di chiudere indicativamente entro il mese di maggio 2021. “Il progetto di integrazione ci proietta in una dimensione saldamente internazionale. Il nostro Paese potrà contare su di un player in grado di affrontare con ancora maggiore incisività tutte le nuove sfide che avremo di fronte una volta che il mondo avrà superato l’emergenza pandemia”, sottolinea Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere. “Stiamo facendo passi concreti e decisivi verso la conclusione dell’operazione di integrazione tra le due società. Le difficoltà derivanti dalla pandemia non riducono la nostra convinzione nella valenza industriale del progetto, ma ci spingono a procedere con maggiore determinazione”, è il commento di Lorenzo Cagnoni, presidente di Ieg.