“Sarebbe una contraddizione se dopo tutto quello che ho detto, ora rispondessi sull’attività che intendiamo fare. L’unica cosa che mi sento di dire è che farò grande attenzione, anche in futuro, che l’attività si svolga con la massima riservatezza. Non posso dire altro”. Così il procuratore capo di Perugia, Raffaele Cantone, ha risposto a una domanda a proposito del vertice in procura, con i sostituti e la Guardia di Finanza, che si sarebbe tenuto oggi per riprogrammare le indagini sul presunto esame ‘farsa’ del calciatore Luis Suarez all’Università per Stranieri di Perugia. Lo ha fatto a margine della presentazione del suo libro “Corruzione e anticorruzione: dieci lezioni” scritto con il professor Enrico Carloni, a palazzo Trinci a Foligno. A proposito della sua scelta di bloccare in quel momento le indagini, ha puntualizzato: “Secondo me era diventata eccessiva la pressione mediatica e la fuga di notizie su quello che stava avvenendo. Io credo che questa sia un’indagine seria, che necessita di essere svolta con la massima riservatezza”. E ancora: “Non credo che la fuga di notizie possa mettere in cattiva luce la Juventus come società, noi stiamo facendo accertamenti su fatti di rilevanza penale”.