“Siamo molto più stimati dal resto del mondo, che per fortuna rappresenta il 99,17% della popolazione della terra, di quanto ci stimiamo noi italiani. Siamo i più bravi di tutti a lavorare con le mani, ora dobbiamo passare dal mondo analogico a quello digitale senza perdere questo primato”. Lo ha affermato l’imprenditore Oscar Farinetti ospite di “Confindustria Udine incontra”, a colloquio con la presidente Anna Mareschi Danieli. “Dobbiamo puntare – ha aggiunto – su manifattura di alto rango, agricoltura e cibo, moda, mobili e arredamento e raddoppiare in cinque anni il nostro export. L’alta qualità del Made in Italy è infinita. La politica faccia la sua parte. Servono incentivi fiscali su questi settori strategici”.
Eataly – mangiare italiano, vivere italiano, testimonia, secondo Mareschi Danieli, come “l’alta qualità dell’enogastronomia italiana sia alla portata di tutti. Non viene esportato solo cibo italiano, ma l’Italia in sé, quella sensazione di benessere che si respira nell’Italia bella, buona, ospitale e calda”. Farinetti ha evidenziato al riguardo come Eataly vada bene sia in Italia che all’estero, in particolare negli Usa. Questa iniziativa ha bisogno della città e dei grandi numeri; la provincia invece funziona un po’ meno, anche se il punto di Trieste sta avendo risultati sempre più buoni”. Riflettori accesi anche su Green Pea (“il pisello verde”), il nuovo progetto di Farinetti. “E’ l’analisi di oggi – ha spiegato Farinetti – che mi dice che il vero problema è come far continuare la vita su questo pianeta. Il superfluo in futuro dovrà essere giustificato e, se non riuscirai a giustificarlo, non lo riuscirai più a venderlo. Lo giustificheremo solo se sarà un prodotto sostenibile. L’8 dicembre aprirà a Torino il primo department store con prodotti costruiti in armonia con l’acqua, la terra e l’aria. Il nostro slogan – ha chiosato – sarà From duty to beauty: dal dovere al piacere” per un nuovo atteggiamento nel mondo consumo”.