Un’azienda sempre più focalizzata al risparmio energetico in un’ottica di green economy. In questo contesto si inserisce il progetto di Smart Building di Poste Italiane (nella foto, il condirettore generale Giuseppe Lasco) che realizzerà un sistema unico di supervisione in termini di Building and Energy Management System (Bems) e consentirà la gestione integrata di oltre 2.000 edifici del patrimonio di Poste Italiane per ottimizzare la gestione degli impianti e l’efficientamento energetico. Il sistema consentirà infatti di analizzare e ottimizzare illuminazione, condizionamento, riscaldamento trattamento aria e le tendenze energetiche, il confronto tra gli edifici, l’efficienza dei consumi, lo stato della rete in termini di orari anche in funzione delle effettive condizioni ambientali. Saranno 2043 gli interventi previsti nell’arco dei due anni di cui il 50% entro il 2021 con la realizzazione e messa a regime della piattaforma entro i primi mesi del prossimo anno, la manutenzione del sistema nel suo complesso, comprensiva degli adeguamenti e aggiornamenti per complessivi 5 anni. Uno slot pilota è partito già dal mese di agosto.
Con questa iniziativa Poste si inserisce nel green deal Ue. Secondo una recente indagine infatti gli edifici sono responsabili di circa il 40% dell’energia consumata (la fetta più grande per un singolo comparto) e del 36% delle emissioni di CO2: circa il 35% ha più di 50 anni e quasi il 75% è inefficiente dal punto di vista energetico. Un corretto rinnovamento delle costruzioni può ridurre del 5-6% i consumi primari di energia in Europa, con una conseguente diminuzione del 5% delle emissioni di anidride carbonica.