Rinnovata nella formula, ampliata nel tempo e nello spazio rispetto alle edizioni precedenti, torna anche quest’anno la Douja D’Or, palcoscenico del vino, del cibo e della cultura del Monferrato. L’appuntamento è ad’Asti dall’11 settembre al 4 ottobre, con quattro weekend dedicati a winelover, turisti del gusto, amanti della cultura e della natura, italiani e stranieri. L’edizione 2020 avrà come palcoscenico diffuso le suggestive piazze e gli splendidi palazzi storici di Asti, creando un percorso tra vino, cibo e cultura con numerosi eventi, degustazioni, mostre, iniziative in alcuni casi ricorrenti in ogni weekend, in altri casi olti ad arricchire giornate specifiche. “Oltre 110 esercizi commerciali di Asti e provincia – ha spiegato Erminio Renato Goria, presidente della Camera di Commercio – hanno deciso di aderire alla nostra iniziativa ‘Menù della Douja’, ‘Piatto della Douja’ e ‘Aperitivo della Douja’: dalla mappa interattiva presente sul nostro sito si potrà scegliere tra le numerose proposte enogastronomiche della tradizione e tra i prodotti tipici presentati da ristoranti, agriturismi e bar”. L’inaugurazione è prevista per l’ 11 settembre al Teatro Alfieri e sarà un momento di dialogo con alcuni giornalisti e stakeholder del settore. A condurre l’evento, la vice direttrice del TG5 Cesara Buonamici con la collaborazione dell’Onav – Organizzazione Nazionale assaggiatori di vino. “Questa Douja – ha commentato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – è una di quelle che verranno ricordate perché c’è molto coraggio. Arriviamo da mesi difficili dove la paura era quotidiana. Però bisognava guardare all’autunno con il coraggio di ripartire e allora era importante confermare la Douja D’Or, così come la Fiera del tartufo di Alba e il Salone del gusto di Torino”.
“Il Piemonte c’è – ha aggiunto Cirio – chiudiamo una stagione estiva che dal punto di vista turistico ci ha dato grandi soddisfazioni”. Per il sindaco di Asti Maurizio Rasero “sarà una Douja molto importante. Continuiamo a far vedere al mondo l’eccellenza dei vini astigiani. Noi speriamo che venga ricordata per i numeri e per gli spunti che darà per quanto riguarda la cultura, il cibo e il vino”.