di Cesare Lanza per LaVerità
Antonio Conte
Per la seconda settima consecutiva l’allenatore dell’Inter va segnalato per gli indiscutibili meriti e non più negativamente- per le sparate»verbali contro amici e nemici. Ha liquidato con un clamoroso 5-0 lo Shaktar nella semifinale di Coppa Uefa e si appresta (prima italiana dopo 21 anni) a misurarsi, venerdì, nella finalissima con il Siviglia.
Lucia Azzolina
Rieccola. Manca un mese alla riapertura delle scuole, tutti i nodi sono irrisolti: presidi in allarme e famiglie nelle incertezze. Se un alunno sarà
positivo, scatterà la quarantena per chi abbia avuto contatti stretti con lui nelle 48 ore prima dell’inizio dei sintomi. Si tratta di problemi complessi, ma una cosa è chiara ormai da tempo: al governo ci vorrebbe un ministro più abile e competente.
Marco Van Basten
Venticinque anni fa, il 18 agosto 1995, dava l’addio al calcio. Il grande centravanti olandese, ex Ajax e poi dal 1987 idolo del Milan di Berlusconi, risentiva di un infortunio ad una caviglia. Aveva solo trent’anni, già per tre volte vincitore del Pallone d’oro. 4 scudetti e 3 Coppe dei Campioni.
Dopo un quarto di secolo la leggenda continua.
Michelle Obama
«E nun ce vonnostal», dicono a Roma. È stata alla Casa Bianca per otto anni a fianco del marito Barack, ha detto ripetutamente di non voler occuparsi di politica… Però, fa parte di una vecchia guardia che non vuole lasciare il passo ad altri. Ora corre alla convention democratica e si schiera per l’ex
vice del marito, Joe Biden. Gli gioverà? Mah! Dagli amici mi guardi Iddio…
Elio Germano
Finalmente arriva in sala il suo ultimo film, in cui interpreta il pittore e scultore italo svizzero Antonio Ligabue. Volevo nascondermi, il film di Giorgio Diritti che ne racconta la storia, era uscito a febbraio e poi era stato bloccato dalle misure anti Covid: Germano aveva vinto l’Orso d’Argento al Festival di Berlino. Il film è stato definito intenso, duro, frugale e a volte quasi disturbante.
Jamese Pallotta
Finalmente ce l’ha fatta: è riuscito a disfarsi della Roma, cedendola al texano Dan Friedkin. Tripudio nella Capitale giallorossa: non lascia il minimo rimpianto. Ha fatto mucchi di promesse, non ha vinto nulla. Non è riuscito neanche a portare a termine lo sgangherato progetto a cui teneva di più: la costruzione del nuovo stadio.