(di Tiziano Rapanà) Edoardo Raspelli vince sempre. Il re della critica enogastronomica, classe 1948, si conferma il beniamino del pubblico televisivo. Il critico è tornato, con l’estate, alla conduzione di Melaverde, il popolare programma di Canale 5. È, purtroppo, un ciclo di repliche: un “meglio di”. Eppure alla gente piace. Gli ascolti sono alti. Le due puntate di Melaverde, andate in onda ieri (alle 11,20 e 11,50), hanno portato a casa rispettivamente il 9,95 e il 15,44% di share. Numeri clamorosi. Cifre del genere di solito te le aspetti a novembre, con la nuova stagione televisiva in corso e con il freddo che inibisce la voglia di fare qualcosa. A luglio no. Il telespettatore esce, va in giro, fa le vacanze al mare o in montagna. A quell’ora lì, poi, figuriamoci se la gente resta in casa, per giunta di domenica. Eppure, nonostante le tante insidie dettate dalla bella stagione e dall’effetto replica, Raspelli porta a casa un risultato eccellente e che dovrebbe far riflettere. Ricordate? Raspelli lasciò il programma, dopo vent’anni, e non per sua volontà. L’addio alla trasmissione fu avversato dai telespettatori che avrebbero voluto “il cronista della gastronomia”, timoniere di Melaverde a vita. I risultati di ieri, e delle scorse puntate, dimostrano nuovamente la solidità dell’affetto del pubblico. Anch’io ho visto le due puntate di ieri e mi sono piaciute. Tra l’altro sono – e spero non vi annoi questa piccola confessione – un fedele lettore di Raspelli Magazine, la rivista online del giornalista. Esiste da un anno ed è gratuita. Qui potete scoprire i migliori alberghi e ristoranti del Paese. E se siete sensibili alla cultura vegana, potete provare le interessanti ricette di Maura Anastasia. Anche la rivista sta attraversando l’autostrada del successo, con consensi ovunque. Per Raspelli è un bel periodo fatto di tante soddisfazioni. La cosa non mi stupisce: chi semina raccoglie.