Stop alla crescita dei vigneti a denominazione nel territorio del Primitivo di Manduria (Taranto) per riequilibrare il mercato con una gestione della superficie vitata e della capacità produttiva. La Regione Puglia ha dato l’ok alla richiesta del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria “per il blocco totale della rivendicazione delle uve destinate a produrre Primitivo di Manduria dop nel prossimo triennio”. Lo annuncia lo stesso Consorzio di Tutela. Il Primitivo è tra i più famosi rossi di Puglia con forte propensione all’export. “Una richiesta – dichiara Mauro di Maggio, presidente del Consorzio, a proposito del blocco – che abbiamo voluto per riequilibrare il mercato attraverso un maggiore controllo”. Il blocco dell’iscrizione di nuovi vigneti è previsto per tre anni a partire dal 31 luglio 2020. La denominazione Primitivo di Manduria dop è passato nelle ultime 4 campagne vitivinicole (2016, 2017, 2018 e 2019) da 3460 ettari a 4592 ettari con un aumento di oltre 30 per cento.
“Avendo ricevuto,come Consorzio di Tutela, l’incarico Erga Omnes con le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione – conclude di Maggio -, abbiamo deciso di non aumentare la superficie coltivata per mantenere stabilità sia dei prezzi sia degli standard qualitativi. La situazione di mercato attualmente non è critica, i prezzi sono stabili, tuttavia, in prospettiva – ha concluso -, l’aumento dell’offerta va gestito per tutelare la remuneratività della filiera”.