Il mercato dei fondi immobiliari italiani continua a crescere in modo sostenuto e nel 2019 il patrimonio detenuto direttamente dai 505 fondi attivi nel nostro paese ammonta a 91,5 miliardi di euro, con un incremento del 10,9% sul 2018. Le previsioni per il 2020 sono per un incremento di Nav e patrimonio di circa il 4%. Il peso dei fondi italiani in Europa è dell’11%. Questi alcuni dei dati illustrati da Scenari Immobiliari durante la presentazione del 36mo Rapporto 2020 “I Fondi immobiliari in Italia e all’estero”, realizzato in collaborazione con lo Studio Casadei.
Tra gli altri dati, il valore del patrimonio medio per le società di gestione è di circa 1,8 miliardi di euro, ma se si considerano le prime venticinque Sgr che detengono la quasi totalità dei fondi, questo dato vale oltre il doppio, cioè 3,7 miliardi di euro. Il fatturato complessivo delle Sgr è stato di circa 420 milioni di euro nel 2019, con circa 1.500 addetti. “Tra il 2020 e il 2021 – ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – il settore avrà una ulteriore spinta sia dai fondi pubblici che dai tanti investitori esteri attivi attraverso questo strumento. E’ realistica una previsione di patrimonio a cento miliardi di euro a fine 2021”.
“Gli acquisti effettuati dai fondi immobiliari italiani nel 2019 – ha sottolineato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari – sono stati pari a 7,2 miliardi di euro, in crescita del 18%, a fronte di 2,8 miliardi di dismissioni (-20%). In previsione il patrimonio dei fondi potrebbe arrivare a 95 miliardi di euro detenuti da circa 520 fondi immobiliari nel 2020. Le prospettive per quest’anno sono positive e dipendono da operazioni già avviate nel 2019″. A livello mondiale alla fine del 2019 il patrimonio immobiliare di fondi e Reits ha raggiunto i 3.180 miliardi di euro, che rappresentano un aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedente. Nei primi mesi del 2020 l’industria dei patrimoni immobiliari gestiti – afferma il rapporto – pur avendo dei cali da ricavi da locazione ha mostrato una forte resilienza, soprattutto nella conservazione del valore del sottostante. A livello globale sono aumentati gli investimenti soprattutto nei settori più innovativi, quali logistica e residenziale.
“In vent’anni – ha commentato Breglia – il comparto del risparmio gestito in immobili, a livello globale, è cresciuto più di tutto il secolo scorso. Dal 2000 al 2019 il patrimonio di fondi e Reits è più che raddoppiato. In questo modo famiglie e investitori hanno saputo reggere alla crisi del 2008 e oggi stanno affrontando con una relativa tranquillità il post pandemia. Questi portafogli hanno le caratteristiche per far fronte all’emergenza sanitaria globale degli ultimi mesi, anche perchè la contrazione degli indicatori è dipesa quasi esclusivamente da impossibilità di utilizzo delle superfici”.
In Europa sono operativi oltre 2.100 tra fondi e Reits, con un patrimonio complessivo pari a circa 1.270 miliardi di euro. Si tratta di un aumento che supera il quindici per cento rispetto all’anno scorso. Nel 2019 il peso dell’Europa sul patrimonio totale nel mondo ha subìto variazioni importanti rispetto all’anno precedente, due punti percentuali di aumento, con circa il 40%. I Reits europei rappresentano il 38% del patrimonio totale gestito nel continente, mentre il mercato continua a essere guidato dai fondi non quotati che pesano per il 59%. Lo scorso anno si è chiuso con un patrimonio totale di oltre 745 miliardi di euro.