Meno di un’impresa su 2 accetta il Bonus vacanze. Il dato emerge da un’indagine condotta da Federconsumatori su 370 strutture in tutto il territorio nazionale, ubicate nelle principali località turistiche al mare, in montagna, nonché nelle città d’arte. Nel dettaglio, riferisce una nota, solo il 46% delle strutture interpellate afferma di voler utilizzare il bonus, il 35% non lo accetta, il 19% sta ancora decidendo se accettarlo o meno. Delle strutture monitorate 210 sono alberghi, 110 sono B&B e 50 sono agriturismi.
Gli agriturismi sono le strutture che accettano di più i bonus: di quelli monitorati ben il 60% si è dichiarato disponibile ad accettare l’agevolazione per i soggiorni. Tale percentuale scende al 53% negli hotel e al 36% nei B&B. Sempre presso gli agriturismi risulta elevata (24%) la percentuale delle strutture che stanno ancora decidendo se accettare o meno il bonus. “Un dato allarmante: se da un lato, infatti, è a discrezione dell’esercente la scelta se accettare o meno tale bonus, dall’altra la mancata applicazione dell’agevolazione presso un numero così elevato di strutture rischia di rendere vani gli sforzi che il Governo ha messo in campo per sostenere le famiglie che, a causa della crisi post-covid, saranno costrette in molti casi a rinunciare alle vacanze”, afferma Emilio Viafora, presidente Federconsumatori.
“Tutto ciò”, aggiunge, “creerà enormi danni all’intero comparto del turismo, settore chiave nell’economia del nostro Paese: basti pensare che, da solo, genera direttamente oltre il 5% del Pil nazionale, che aumenta al 13% se si considera l’indotto. Per questo è necessario uno sforzo congiunto di Governo e Associazioni di categoria che raggruppano gli esercenti delle strutture ricettive affinché il bonus vacanze diventi uno strumento strategico per rilanciare una stagione turistica avviata al declino. Nel dettaglio, da un lato è necessario estenderne la fruizione anche attraverso i portali di prenotazione online (Otp): è dato noto che molte famiglie, per cercare le offerte migliori e per risparmiare, prenotano autonomamente le vacanze approfittando di sconti ed offerte online. Le maggiori criticità sollevate dagli albergatori”, dice ancora Viafora, “sono i tempi molto ristretti per valutare l’adesione all’iniziativa e la necessità di risorse immediate dopo la chiusura per la pandemia: in tal senso è necessario effettuare degli accordi per far sì che gli albergatori che accettano il bonus possano disporre immediatamente della liquidità, anche attraverso un coinvolgimento delle banche”.