Da lunedì a Pisa le piazze della movida saranno a numero chiuso. È il progetto sperimentale, che nella prima fase riguarderà piazza delle Vettovaglie e sarà poi esteso ad altri luoghi di assembramento, a cui sta lavorando il sindaco Michele Conti che, entro questo fine settimana, emetterà un’ordinanza con le nuove regole e i dettagli. Un anno fa furono le idropulitrici nella storica Piazza dei Cavalieri di Pisa il tentativo di limitare la movida notturna caratterizzata da eccessi e abusi. Ora invece è la necessità di assicurare il distanziamento imposto dall’emergenza Covid-19. L’ordinanza blinderà, in pratica, piazza delle Vettovaglie, storico luogo di ritrovo per giovani e universitari. Di giorno mercato, di notte luogo di baldoria per i ragazzi, ma anche inferno per i residenti che hanno fondato il comitato Vendesi Vettovaglie e chiesto al sindaco di vigilare perché “la movida non si trasformi in Covida”. In tanti hanno realmente venduto dopo anni di battaglie con le amministrazioni comunali che mai hanno trovato una soluzione di equilibrio fra il diritto a divertirsi e quello al sonno. Una piazza quadrilatero nella quale, fra loggiati e corte, nelle sere d’estate è impossibile camminare tanto grande è l’assembramento. E dove altissima, anche nei dintorni, è anche la concentrazione di spacciatori di droga. Vettovaglie è stata difatti la prima piazza a essere chiusa, per ragioni legate alla salute pubblica, dal sindaco Conti già all’inizio della pandemia, anticipando di alcuni giorni le successive misure del Governo Conte. Adesso, per ottemperare al decreto del Governo che dà ai sindaci la libertà di chiudere spazi pubblici per evitare focolai e contagi, il Comune di Pisa sta per varare un progetto pilota per gestire la movida. Si aspettano gli studi relativi alla capienza massima della piazza che dovrà tenere conto dell’eventuale ampliamento del suolo pubblico concesso a pub e ristoranti e delle distanze fra le persone. In attesa dei numeri precisi, si parla di 200-400 persone al massimo, la certezza è che ci saranno un ingresso (da Borgo Stretto) e una uscita (da piazza Sant’Omobono) separati, dei veri e propri check point presidiati da uomini della polizia municipale oppure da vigilantes e da volontari di associazioni del terzo settore. Tutti muniti di walkie-talkie per comunicare, da un capo all’altro della piazza, in quanti entrano e in quanti escono e gestire così il ricambio nella piazza monitorando la situazione. Gli altri ingressi alla piazza saranno invece sbarrati. L’ordinanza di Conti è attesa entro il fine settimana e dopo la sperimentazione in piazza delle Vettovaglie potrebbe essere estesa anche a realtà simili, come piazza La Pera, dove numerosi sono pub e ristoranti. Edoardo Ziello, parlamentare della Lega, in questo momento al lavoro con il sindaco dichiara: “Giusto il contingentamento per scongiurare contagi e focolai. Ma è assurdo che il Governo, scaricando le responsabilità ai sindaci per prevenire eventuali riprese di contagi, obblighi gli enti locali, attraverso le forze dell’ordine, a controllare le persone perbene che vogliono giustamente divertirsi, limitando quindi le forze per intervenire sui reali fenomeni di delinquenza”. Per questa ragione, aggiunge Ziello, “crediamo sia necessario coinvolgere anche altre forze in campo e abbiamo chiesto supporto alla Prefettura per le altre zone della città, perché non si può sottrarre al necessario controllo del territorio troppi agenti della municipale”.