(di Tiziano Rapanà) In un mondo che spinge il pedale sulla bruttezza, che esibisce la propria acrimonia sulle persone e non perde mai l’occasione per esibire varie forme di cattiveria, riscoprire la forza della parola cristiana è fondamentale. Pertanto vorrei dedicare alcune righe ad un’interessante iniziativa di don Angelo Polloni, che mette al centro questa parola. Don Angelo è un prete abruzzese, che gestisce tre parrocchie dei Comuni – a me molto cari – di Caramanico Terme e Sant’Eufemia a Maiella. Qualche mese addietro ha ideato un podcast, Frammenti di vita, che diffonde tutti i giorni, ai suoi contatti WhatsApp. Il religioso li definisce dei “frammenti, che nascono dal cuore di un pastore per parrocchiani e amici in questo tempo di pandemia”. Per il prete, il podcast è “un modo umile, casalingo e semplice, senza alcuna pretesa di essere vicino, anche con il calore della parola, con un brevissimo spunto tratto dalla preghiera d’inizio (colletta) della Messa”. Forse non lo sa, ma è un genio della comunicazione religiosa. Quel minutino appena di trasmissione ha una forza incredibile, forse superiore ad ore e ore di palinsesti di emittenti televisive e radiofoniche incentrate sulla divulgazione del cattolicesimo. A me Frammenti di vita piace moltissimo. Lo attendo tutto le sere e lo ascolto con piacere. Lo preferisco ai programmi d’approfondimento paludati che in mezz’ora non riescono a raccontare la bellezza del messaggio cristiano. A Don Angelo basta un minuto appena. Dovrebbe fare televisione, magari condurre un programma sulla fede a Rete 8, la nota emittente abruzzese. In questi tempi barbari, c’è bisogno di Don Angelo e della sua pacatezza. Scusate se sfioro la retorica, ma non riesco a trovare parole diverse per esprimere l’urgenza di trovare nei luoghi mediatici, persone come don Angelo, che possiedono una grande caratura spirituale. Viva don Angelo e il suo podcast, che mi accende d’entusiasmo ogni volta che lo ascolto.