A meno di clamorosi ripensamenti, la stagione estiva delle Marche aprirà ufficialmente il 29 maggio: la data definitiva sarà fissata da un’ordinanza del presidente della Regione ad inizio della settimana, visto che esiste un accordo sul protocollo di sicurezza da applicare, frutto di una concertazione con l’Anci e le associazioni di rappresentanza dei balneari. La penultima parola spetterà all’assessore regionale al Turismo, Moreno Pieroni, che illustrerà le conclusioni nella giunta di lunedì. Riaprire significa cominciare a chiudere una falla che si è aperta dall’inizio di marzo e che, secondo una stima della Confcommercio regionale, ha portato a un azzeramento pressocché totale delle prenotazioni dei turisti. “Sarà un miracolo salvare l’estate”, conferma Simone Iualè, imprenditore e presidente dell’associazione albergatori di Civitanova Marche, uno dei centri balneari più importanti della regione. Qui, ad oggi, sono aperti solo 4 alberghi e 2 di loro solo perché ospitano professionisti e maestranze impegnate nella realizzazione del ‘Covid Hospital’ nel quartiere fieristico. Sono profondamente cambiate le regole, è cambiato il mercato: l’industria marchigiana delle vacanze dovrà dunque rimodularsi: “Dobbiamo essere consapevoli che questa sarà una stagione di transizione e che i grandi eventi, se ci saranno, non saranno come li abbiamo conosciuti nel corso degli ultimi vent’anni – ha spiegato Maurizio Mangialardi, presidente di Anci Marche e sindaco di Senigallia -. Occorre dunque ripensare l’offerta turistica, magari partendo dalla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, artistico e paesaggistico. Per realizzare tutto questo, però, è necessario che le componenti del territorio si ritrovino dalla stessa parte e remino tutte nella stessa direzione”. A proposito di mercato che il ‘Covid-19’ ha cambiato, nelle Marche ora sembrano orientati a guardare in via prioritaria all’interno dei confini nazionali, in attesa di capire quando e con quali regole torneranno a muoversi i grandi flussi internazionali. Nel Piceno, per esempio, si pensa di offrire soggiorni gratuiti al personale sanitario in prima linea contro la pandemia, all’interno di un progetto chiamato “Angeli nelle Marche”, mentre nel Maceratese non si vuole rinunciare all’idea di turismo esperienziale, recuperando la rete dei “Sentieri dei Sibillini” all’interno di un innovativo progetto di ‘forest therapy’, un bagno sensoriale nei boschi.