L’ecobonus al 110% previsto dal decreto Rilancio è estremamente positivo per il futuro dell’economia italiana e “può sbloccare rapidamente piccoli lavori edilizi e cantieri di dimensioni più grandi”. Così il consigliere nazionale di Unimpresa, Marco Pepe, secondo il quale “il governo sembra aver accolto anche un’istanza di Unimpresa che aveva inviato una lettera al governo, lo scorso 23 aprile, con una serie di proposte condivise da tutti gli associati, chiedendo, tra altro, proprio interventi per rilanciare l’edilizia”. Secondo Pepe «l’ecobonus al 110% consente, alle famiglie italiane, di eseguire lavori nelle abitazioni di loro proprietà».
Il super bonus si può chiedere dal 1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021, mentre gli interventi coperti dall’incentivo riguardano lavori per risparmio energetico, realizzazione di pannelli fotovoltaici; riduzione del rischio sismico, accompagnati da altri inclusi in un elenco più ampio ancora in via di definizione. In pratica, le famiglie e i condomini potrebbero cedere il credito d’imposta maturato a banche, assicurazioni o ad altre imprese che svolgono lavori. Ne consegue che una famiglia potrà decidere di detrarre negli anni successivi un importo superiore alla spesa oppure cederlo all’impresa che esegue i lavori con uno sconto in fattura del 100% della spesa che consente di realizzare le opere a costo zero. Poi sarà l’impresa edilizia a ottenere il beneficio, con una compensazione nei versamenti fiscali oppure scontandolo e cedendolo a u meno tasse o scontarlo e cederlo a sua volta a una banca o altra azienda che abbia “capienza” fiscale.
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