Si registra un calo delle emissioni di Co2 associate ai consumi della Sardegna, sostanzialmente in linea con l’obiettivo strategico di sintesi del Pears, che ne prevede una riduzione del 50% entro il 2030, rispetto ai valori di riferimento del 1990. “La Regione prosegue con l’attuazione di una politica energetica innovativa per la sperimentazione di produzione di energia ‘intelligente’, integrata e sostenibile, rivolta alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’obiettivo è la riduzione drastica delle emissioni di CO2 associate ai consumi per abbattere i costi delle bollette per le famiglie, per rendere più competitive le imprese e favorire l’occupazione”, ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, commentando i dati del secondo Rapporto di monitoraggio del Piano energetico ambientale regionale della Sardegna, pubblicato sul portale Sardegna Energia. I dati, che si riferiscono al 2018, attestano che il calo è pari al 21,5 %, ed è un risultato generato principalmente dalla contrazione registrata nel settore delle trasformazioni e dei consumi termici, nonostante il continuo aumento delle emissioni legate al macro settore dei trasporti. “Il dato è uno dei più significativi tra quelli emersi dai Rapporti di Monitoraggio del Pears, uno relativo al 2017, pubblicato nel 2019 e l’altro relativo al 2018 ora pubblicato sul portale Sardegna Energia, nel rispetto della tabella di marcia prevista, e dall’aggiornamento del Bilancio Energetico Regionale – ha precisato l’assessore all’Industria – è particolarmente importante poi, rispetto al 2018, la possibilità di valutare l’evoluzione del contesto regionale dal punto di vista energetico, analizzando i consumi finali dei macrosettori elettricità, calore e trasporti, nel confronto tra i Bilanci Energetici Regionali del 2013, 2017 e 2018”. Il documento evidenzia anche come, rispetto al 2013, nello specifico per il macrosettore elettricità emerga una sostanziale stabilità dei consumi complessivi, pur con una contrazione del settore industriale (-13%) a fronte di un aumento dei consumi del settore terziario (+8%). La quota di elettricità da fonti rinnovabili (FER) stimata per i consumi finali di energia elettrica è pari al 42.1%, in leggero aumento rispetto al 2013.
Per quanto riguarda l’energia termica, rispetto al 2013, grazie anche alle condizioni meteorologiche più favorevoli del 2018, si osserva una contrazione dei consumi di energia termica in tutti i settori, più accentuata nel settore terziario (-58%) rispetto ai settori domestico (-9%) e industriale (-4%), che complessivamente risulta pari al 14%. “Il Rapporto presenta un orientamento decisamente positivo e soddisfacente. Così come pure, riguardo agli obiettivi di sostenibilità, sono notevoli i progressi ottenuti per gli aspetti energetici e della produzione da fonti energetiche rinnovabili, della promozione della mobilità sostenibile, della riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti, della ricerca e innovazione in campo energetico-ambientale e della consapevolezza sulle tematiche energetico-ambientali e della promozione della partecipazione attiva”, ha concluso l’assessore Pili. Tra le azioni attivate con il Pears per il raggiungimento di questi obiettivi, rientrano i progetti pilota e sperimentali, anche europei, presso Università sarde e Comuni particolarmente virtuosi. Le azioni riguardano anche il tema della ricerca e innovazione in campo energetico, lo sviluppo dei trasporti elettrici e l’avvio della metanizzazione tramite il GNL, Gas naturale liquefatto, della Sardegna.