E’ allarme per il traffico illegale via web di presunti farmaci contro il coronavirus. L’FDA (Food and Drug Administration) statunitense ha recentemente pubblicato una lettera di avvertimento sul rischio di vendita fraudolenta di prodotti reclamizzati per prevenire, curare, mitigare i sintomi o diagnosticare COVID-19. Anche l’EMA (European Medicines Agency) e l’AIFA (Agenzia Italia del Farmaco) hanno pubblicato sul proprio sito una pagina dedicata a questa problematica. In questo scenario si inserisce lo studio, effettuato dal Gruppo di Lavoro ISS Farmaci, sui siti web che reclamizzano e vendono farmaci per la prevenzione e il trattamento dell’infezione COVID-19. “Vi è, infatti, evidenza – sottolinea l’Istituto Superiore di Sanità nel rapporto, pubblicato sul suo portale – che alcune farmacie online illegali, generalmente gestite dalla criminalità organizzata, reclamizzano e vendono tali farmaci e loro combinazioni. Purtroppo la criminalità organizzata sfrutta molto rapidamente i bisogni e le paure della popolazione lucrando anche sulle emergenze”. ”È ben noto – sottolinea l’Iss – il fenomeno della falsificazione dei medicinali che, nei Paesi industrializzati, si è diffuso soprattutto attraverso le farmacie online illegali; pertanto vi è un fondato rischio che un paziente con sintomi simil-influenzali anche lievi, spinto dalla paura e dalle informazioni ingannevoli che vengono diffuse sulla rete, possa acquistare antivirali da farmacie online illegali e possa, quindi, assumere inconsapevolmente un farmaco falso”. Farmaco che “potrebbe non contenere affatto il principio attivo dichiarato o contenere principi attivi differenti da quelli dichiarati o addirittura sostanze tossiche. Inoltre, non essendo prodotto nel rispetto delle Norme di Buona Fabbricazione imposte ai produttori autorizzati, non vi è nessuna garanzia sulla sua efficacia e sicurezza: potrebbe contenere una quantità di principio attivo inferiore a quanto dichiarato in etichetta, quindi sub-terapeutica, o contenere impurezze tossiche in quantità superiori ai limiti consentiti dalla legge”. Ora i farmaci sotto esame, l’Arbidol, farmaco antinfluenzale prodotto e approvato in Russia ma non approvato né dall’FDA né dall’EMA. “Dall’inizio dell’epidemia da coronavirus si è diffusa in rete l’informazione che tale farmaco potesse essere efficace per il trattamento dell’infezione, ma in realtà ad oggi non ne è stata dimostrata l’efficacia. Il monitoraggio ha evidenziato che vi sono numerosi siti Internet che propongono la vendita di Arbidol. Tra i primi 30 risultati che si ottengono digitando “acquista online Arbidol/Umifenovir” oppure “buy on line Arbidol/Umifenovir” sono state evidenziate 10 farmacie extraeuropee che vendono il farmaco senza richiedere la ricetta medica”. Sono state trovate anche farmacie online che vendevano il medicinale Kaletra, un antiretrovirale autorizzato in Europa per il trattamento dell’infezione da HIV, ma anche la clorochina: ”Vari siti Internet vendono questo farmaco illegalmente senza ricetta medica (sia come Plaquenil sia come “generico”), ma al momento è stato individuato un solo sito (già attenzionato per altri farmaci) che mette in correlazione tale farmaco al trattamento della COVID-19. Tale sito reclamizza per il trattamento della COVID-19 la clorochina, l’idrossiclorochina, l’oseltamivir (Tamiflu), il lopinavir/ritonavir, il ribavirin e l’indometacina”. Non mancano nemmeno siti che propongono rimedi omeopatici, ayurvedici e di aromaterapia. Per non parlare dei social, oggetto anch’essi di analisi da parte dell’Iss, pullulanti di “rimedi miracolosi” contro il virus, ovviamente senza alcun fondamento scientifico: bere tisane calde perché il virus si inattiva a 26-27°C; consumare a stomaco vuoto zenzero o aglio bollito; assumere vitamina C e D a dosi elevate per ridurre il rischio di infezione; fare gargarismi con acqua calda salata o con aceto; consumare particelle di argento colloidale; consumare cannabis per immunizzarsi; esporsi alla luce UV, al cloro e alle alte temperature; respirare aria calda dall’asciugacapelli o in una sauna; applicare la vaselina intorno alle narici, ecc.