Nel decreto Cura Italia è stata inserita una norma che consente di semplificare e accelerare l’ingresso di nuove forze nel pubblico impiego
Nuove regole in arrivo per i concorsi della Pubblica Amministrazione. È la stessa ministra della Pa, Fabiana Dadone, a confermarlo con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook: “Le singole amministrazioni avranno la facoltà di introdurre requisiti specifici per scremare le presenze ai test di accesso, rendendoli più rapidi”.
La ministra ricorda che “le prove concorsuali sono al momento sospese per l’emergenza coronavirus, ma questo non significa che le procedure di preparazione dei bandi e delle stesse prove non debbano andare avanti. Anzi, bisogna farsi trovare subito pronti per la ripartenza, più rapidi, agili e snelli di prima”.
Ecco perché, spiega, “abbiamo messo nel decreto Cura Italia una norma che consente di semplificare e accelerare l’ingresso di nuove forze nel pubblico impiego. La misura vale in via sperimentale fino al 31 dicembre di quest’anno, ma potrebbe rappresentare un buon viatico per ciò che faremo dopo”.
Con il graduale ritorno alla normalità, la cosidetta “Fase 2”, si dovrà provvedere a pubblicare i nuovi bandi per recuperare il tempo perso, per evitare gli assembramenti dei candidati i nuovi concorsi saranno più veloci e meno affollati.
Cosa cambierà? Sicuramente acquisirà una maggiore importanza la scrematura preliminare dei candidati, fino ad ora affidata ad affollate prove preselettive, con la possibilità, da parte delle singole amministrazioni, di inserire nei bandi di concorso requisiti di ingresso molto specifici.
La novità, che dovrebbe comportare concorsi con meno partecipanti e più veloci, sarà introdotta in via sperimentale fino al 31 dicembre di quest’anno, ma non si esclude che possa diventare una linea guida per le regole da adottare in futuro.
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