Il matrimonio fra Fca e Psa porterà a 3,7 miliardi di sinergie e il presidente di Exor e del gruppo automobilistico, John Elkann, nella foto, è “fiducioso” di raggiungerle. A scriverlo, nella lettera agli azionisti della finanziaria, è lo stesso Elkann che sottolinea come l’obiettivo sia “tante la situazione attuale (cioè senza chiusura di stabilimenti)”. Il progetto di matrimonio fra i due gruppi rappresenta “l’evento più significativo dell’anno all’interno del nostro portafoglio” e creerà “la terza società automobilistica al mondo per fatturato e la quarta per volumi”. La nuova società avrà forte quote di mercato in Europa, Nord America e America Latina, mentre nell’area asiatica, dove ha una quota dell’1% circa, “avrà molte opportunità di crescita”. “I prossimi venti anni dell’industria automobilistica – ricorda Elkann – hanno il potenziale per essere tanto entusiasmanti come i primi venti. Crediamo che la nuova società avrà le risorse e la dimensione per essere all’avanguardia di questa nuova era della mobilità sostenibile. Exor sarà il maggior azionista della NewCo, con circa il 14% del capitale, ed è pronta a lavorare insieme alla famiglia Peugeot che, attraverso le sue holding EPF e FFP, sarà il secondo più grande azionista”, sottolinea Elkann agli azionisti di Exor. Per Elkann, Exor ha fatto “tutto il possibile per proteggere” le compagnie di cui è il principale azionista “conscia che quando le nostre economie riapriranno, saranno in prima linea per assicurarsi che le nostre comunità e i nostri Paesi possano iniziare a riprendersi”. E ancora: “Questi sono stati giorni e settimane sfidanti per tutti noi e le conseguenze di questa crisi continueranno per qualche tempo. Siamo tuttavia impressionati dallo spirito e dalla determinazione delle nostre persone nel far sì che le nostre compagnie emergano più forti quando tutto questo sarà passato”. Riguardo la decisione di Exor di aumentare la propria quota nel Gruppo Espresso (Gedi), Elkann la vede come una mossa controcorrente viste le difficoltà del settore dei quotidiani, ma nonostante queste sfide “le organizzazioni del settore dell’informazione che forniscono giornalismo di qualità continueranno ad attrarre e ad aumentare i lettori paganti”. “Lo si è visto in questi tempi difficili e incerti, con la crescita del 60% degli abbonamenti digitali che Gedi ha registrato a marzo 2020, raggiungendo la quota di 210 mila abbonamenti rispetto ai 130 mila di fine febbraio. Allo stesso tempo, il traffico nel sito web è aumentato del 220% con una forte crescita dei segmenti audio e video. Questa modalità di abbonamento darà sostegno a un business che fornisce un importante servizio alla società, offrendo ai lettori una copertura professionale delle notizie e opinioni indipendenti su ciò che accade sia a livello locale che mondiale”, ha aggiunto.