Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo, considerata la situazione legata all’epidemia di Coronavirus, destinerà un milione di euro del bonus riconosciutogli dal sistema incentivante 2019 a donazioni a sostegno di specifiche iniziative sanitarie. I 21 top manager della banca a suo diretto riporto destineranno ad analoghe donazioni complessivamente circa 5 milioni dei rispettivi bonus riconosciuti dal sistema incentivante 2019. A comunicarlo, nella riunione del cda di oggi, lo stesso Messina; il board, che ha apprezzato e condiviso la decisione del management, contribuirà con una propria specifica donazione. Inoltre, in occasione dell’assegnazione dei bonus, tutti i dipendenti del gruppo potranno contribuire con donazioni a sostegno di specifiche iniziative sanitarie tramite un’apposita piattaforma. Intesa Sanpaolo recepisce le raccomandazioni della Bce: il cda del gruppo ha deciso di sospendere la proposta di distribuzione cash agli azionisti di circa 3,4 miliardi di euro, pari 19,2 centesimi per azione, all’ordine del giorno dell’assemblea ordinaria convocata per il 27 aprile 2020. La distribuzione di dividendi in contanti da parte delle banche meglio patrimonializzate, che svolgono quindi “anche in circostanze complesse il ruolo di supporto a famiglie e imprese”, è “importante per gli azionisti” e rappresenta “un cruciale supporto alle erogazioni da parte delle fondazioni, particolarmente necessario in un contesto come quello determinato dall’epidemia da Coronavirus”. A sottolinearlo è Carlo Messina. “La nostra Banca si contraddistingue – e continuerà a contraddistinguersi – per la capacità di remunerare gli azionisti in maniera significativa e sostenibile e per essere il motore della crescita inclusiva”, ha aggiunto Messina, ricordando come, in seguito alla mossa, il Cet1 dell’istituto pro forma a fine 2019 sarebbe pari al 15,2% “e il capitale eccedente i requisiti sarebbe pari a oltre 16,5 miliardi di euro”. “Se applicassimo le recenti modifiche sui vincoli di capitale approvate dalla BCE, l’eccesso di capitale aumenterebbe a circa 19 miliardi di euro”, ha detto ancora l’ad. “Le banche come Intesa Sanpaolo, dotate di un eccesso di capitale ai vertici di settore e di una eccellente efficienza operativa, sono quelle più resilienti nelle fasi difficili e, come tali, sono quelle che beneficeranno del cosiddetto effetto flight‐to‐quality e che, nei prossimi mesi, potranno tornare a remunerare gli azionisti con dividendi elevati e sostenibili”, ha concluso. Il cda di Intesa Sanpaolo intende convocare un’assemblea dopo il 1° ottobre “per dare esecuzione alla distribuzione di parte delle riserve agli azionisti entro l’esercizio 2020, anche in considerazione del supporto alla situazione finanziaria delle famiglie e alle erogazioni da parte delle fondazioni particolarmente necessario nel contesto conseguente all’epidemia” da Coronavirus.