“E’ molto difficile fare previsioni” sulla fine dell’epidemia da coronavirus. “Direi che ci vorranno almeno un paio di mesi per capire l’andamento epidemiologico, magari – se le autorità lo riterranno opportuno – con forme meno restrittive se come speriamo l’andamento continuasse così. Ripeto: non dobbiamo abbassare la guardia. Magari non ci saranno restrizioni così forti ma dobbiamo abituarci ad uno stile di vita più attento per i prossimi mesi”. Così Marta Branca (nella foto, mentre riceve il Premio Socrate 2020″), direttore generale dello Spallanzani di Roma, intervistata a Non è un paese per giovani su Rai Radio2. “Magari l’epidemia – ha aggiunto – non finirà completamente e continueranno a verificarsi casi sporadici però è presto per dire qualcosa. Importante che non ci sia subito un’ondata di soddisfazione che vada ad inficiare i sacrifici che stiamo facendo, non solo noi che siamo in ospedale, ma tutte le persone”. Quanto alla situazione del Lazio, “dall’inizio dell’epidemia ci sono stati 1540 casi di cui 96 sono andati in terapia intensiva. Effettivamente il virus ha circolato nel Lazio ma le misure di contenimento che abbiamo adottato hanno diluito questa trasmissione e hanno evitato che si creassero quei picchi che hanno poi messo in pericolo la situazione in Lombardia.Noi abbiamo avuto la fortuna, se possiamo dire così, di poterci preparare per tempo perché abbiamo avuto questi due pazienti cinesi che sono stati i primi pazienti in Italia e quindi noi e tutta la regione ci siamo concentrati subito su questo aspetto e abbiamo cominciato ad igienizzare la rete, a fare il piano per l’organizzazione della terapia intensiva, e abbiamo così avuto dei giorni per organizzarci e per cui abbiamo contenuto la trasmissione e abbiamo fatto in modo che le persone non si ammalassero tutte insieme. In Lombardia invece purtroppo è successo che hanno avuto tanti casi di malati tutti insieme e questo li ha messi in difficoltà”. Infine, sull’ipotesi di tamponi su vasta scala: “Io reputo che le autorità politiche e sanitarie si debbano confrontare anche con la sostenibilità del sistema e quindi anche con la disponibilità limitata che chiaramente dipende dalla situazione del mercato. Dato che a livello di Ministero della salute e Presidenza del Consiglio ci sono delle Task Force formate da i massimi esperti del Paese io riterrei di essere conforme alle linee guida e alle indicazioni che danno. E’ necessario misurarsi sulla sostenibilità delle risorse”.