Prada ha chiuso il 2016 con “risultati in miglioramento, particolarmente evidenti nel secondo semestre, conseguiti grazie alla strategia di trasformazione in atto e agli investimenti sui brand”. A sottolinearlo la società stessa che ha presentato oggi i conti 2019, chiusi con ricavi per 3,22 miliardi (+3%) e un utile pari a 256 milioni incluso il beneficio del patent box. Il cda proporrà ai soci un dividendo da 2 centesimi. In particolare il gruppo ha registrato vendite a prezzo pieno in accelerazione nel secondo semestre per Prada e Miu Miu su tutti i mercati e in tutte le categorie merceologiche, e visto la completata l’eliminazione dei saldi di fine stagione. Raf Simons è stato nominato co-direttore creativo di Prada “a conferma della visione radicale del Gruppo”, spiega ancora il comunicato. Il coronavirus rappresenta “un evento senza precedenti” e “sebbene sia difficile prevedere l’evoluzione dell’epidemia, ci aspettiamo un impatto negativo sui risultati di quest’anno”. A sottolinearlo è Patrizio Bertelli, nella foto, Ad di Prada, secondo cui “il trend di crescita registrato nel secondo semestre 2019 e a gennaio 2020 si è interrotto a causa della diffusione del coronavirus”. “Stiamo mettendo in atto un piano di azione articolato per mitigarne gli effetti, forti della flessibilità della nostra supply chain e dell’agilità della nostra organizzazione. La solidità della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo ci consente di guardare con serenità al futuro, sicuri che saremo in grado di affrontare questo periodo di crisi imprevista e che ci troveremo pronti per ripartire al termine di questa emergenza”, ha aggiunto.