Elisabetta Franchi dice basta allo sbarco in Borsa. A oltranza i soci Spactiv contrari all’accordo. Scende in campo a lottare per la situazione di emergenza anche il Made in Italy. Amazon da lavoro a oltre 100mila impiegati.
Il prestigioso marchio di moda, di proprietà di Betty Blue S.p.A, guidato dall’omonima stilista Elisabetta Franchi, ha detto stop allo sbarco in borsa. Questo provvedimento è stato attuato a seguito del disaccordo dei molteplici soci del team di Spactiv, piattaforma per le operazioni di selezione, acquisizione e valorizzazione di aziende private nei settori del Lifestyle. L’aggregazione aziendale tra Betty Blue e Spactiv, promossa da Maurizio Borletti, Paolo De Spirt e Gabriele Bavagnoli, non avrà luogo. Il blocco temporaneo dell’operazione e il conseguente stop della quotazione di Elisabetta Franchi, sono state le conseguenze di questa complessa situazione. La quotazione del marchio, che si sarebbe dovuta svolgere agli inizi del primo semestre 2020, è stata posticipata poiché il cda della società ha valutato l’ammontare delle azioni per le quali è stato esercitato il diritto di recesso da parte degli azionisti di Spactiv che, sulla base delle comunicazioni e sulla documentazione, risultano essere 3.912.222 azioni ordinarie, pari a circa il 43,47% del capitale sociale ordinario. All’operazione è arrivato di fatto lo stop dei soci della spac, in una percentuale molto superiore al limite del 30% prefissato come quota massima di voti contrari. Ciò nonostante l’esito finale può ancora cambiare e la quotazione non saltare completamente. La verifica finale prevederà infatti una clausola di salvataggio ai fini di completare la Condizione Risolutiva. Non è detta dunque l’ultima sull’acquisto delle azioni, da parte di soci favorevoli alla combinazione. Nei giorni a seguire, nei termini di legge, sarà depositato presso il Registro delle Imprese di Milano–Monza–Brianza–Lodi,l’avviso di offerta in opzione e prelazione delle Azioni, in cui verranno indicati i termini e le condizioni di predetta offerta, ricordando però che il prezzo di offerta sarà pari a Euro 9,93 per Azione.
Tutt’altra storia per la famigerata moda Made in Italy che da filo da torcere nella battaglia all’epidemia senza mai arrendersi. Il settore settile e di abbigliamento, utilizzerà il complesso delle sue cognizioni ed esperienze per orientarle verso la linea volta alla salvaguardia della propria salute: da un abbigliamento tecnico per il ciclismo alle mascherine e ai camici monouso tanto fondamentali in questo periodo per medici di tutta Italia. Tra coloro presenti in prima fila in tal senso, c’è la grande organizzazione Miroglio. Gruppo tessile di Alba che ha risposto a voce alta all’appello del presidente della Regione Piemonte e, dal momento in cui i prototipi saranno decretati come idonei dall’unità di crisi di Torino, attueranno anche la produzione di 600mila mascherine in due settimane. Stesso discorso per l’azienda tessile di Castel Goffredo, Artemisia in provincia di Mantova. Si sono messi subito al lavoro prima ancora di ricevere la certificazione ufficiale dell’Istituto superiore di sanità. Erano inizialmente titubanti, confida il titolare dell’impresa Stefano Bottura, sull’esito di questo ambizioso volto a fronteggiare una sempre maggior produzione di mascherine in così poco tempo. Momentaneamente stanno producendo oltre 10mila mascherine al giorno e incrementando altri prototipi certificabili come Dpi. Discorso analogo per l’azienda di Bergamo, Santini, la quale fossilizza tutta la sua professionalità nell’abbigliamento tecnico per il ciclismo, che ora realizza 4mila mascherine al giorno. Mentre le imprese si attivano, Confindustria Moda annuncia la fornitura di tessuto idrorepellente necessario alla produzione di mascherine, calzari e camici. Figura altrettanto di spicco e non meno ambiziosa, è la Sartoria Sociale del Museo Tessile di Chieri, che si dice disposta a confezionare mascherine e camici gratuitamente. Va sempre più di moda la spesa online: le persone si interfacciano momentaneamente al mondo, con sempre più fiducia e con ciò, a tutto il mondo dello shopping online. L’azienda di commercio elettrico statunitense, Amazon, aumenta giornalmente il numero di compratori disposti ad affidarsi alla piattaforma per tutelarsi da eventuali contagi da Coronavirus.
Inoltre, per incentivarne il lavoro, impegnerà ad incrementare la paga oraria dei lavoratori fino alla fine di aprile.