Perdite pesantissime, soprattutto in Italia con 5 miliardi di euro di ricavi in meno e un crollo dei passeggeri del 25% rispetto a oggi. E questo è solo lo scenario attuale. Se il Coronavirus dovesse allargare il contagio, allora per il nostro Paese ma anche per il resto d’Europa e del mondo, il traffico aereo sarà come congelato per tutto il 2020 con perdite superiori ai 113 miliardi di dollari. Queste sono le analisi aggiornate da parte della Iata l’associazione che rappresenta circa il 90% delle compagnie aeree del mondo.
Cosa sta accadendo
I nuovi dati, pubblicati oggi in uno studio, fotografano l’inizio di una catastrofe per il settore: lo scenario più “ottimistico” segna una perdita complessiva di 63 miliardi di dollari pari a oltre 56 miliardi di euro al cambio attuale. Ma nel caso di contagio più ampio questa cifra potrebbe quasi raddoppiare toccando i 113 milioni di dollari pari a 101 miliardi di euro. Soltanto 15 giorni fa la stessa Iata aveva previsto in un primo tempo, un calo dei ricavi vicino ai 26 miliardi di euro (29 miliardi di dollari) per uno scenario limitato a Cina e Paesi asiatici vicini. Ma oggi l’allarme globale ha di fatto ridotto i voli in tutto il mondo. E l’allarme lanciato oggi vede due possibili alternative.
Lo scenario attuale
Se i contagi dovessero limitarsi ai numeri toccati nelle ultime ore, in Paesi con più di 100 casi confermati si prevede una discesa netta ma non drammatica della domanda che non inciderebbe su tutto il mondo. Questi i cali previsti: Cina -23%, Giappone -12%, Singapore -10%, Sud Corea -14%, Italia -24% (il peggior risultato), Francia -10%, Germania -10% e Iran -16%. In generale l’Asia (ad esclusione dei precedenti Paesi) perderà l’11% della domanda. In Europa, invece, (ad esclusione di Italia, Francia e Germania, le più colpite) assisteremo ad una perdita stimata del 7%, così come nel Medio Oriente (Iran escluso). Il mercato globale lascerà sul terreno l’11% per una perdita pari a 56 miliardi di euro di ricavi.
Lo scenario peggiore
Se il contagio dovesse allargarsi in tutto mondo allora per il trasporto aereo saranno dolori: le perdite complessive saranno pari al 19% dei ricavi ovvero 113 miliardi di dollari o 101 di euro. Un crollo paragonabile alla crisi finanziaria vissuta intorno al 2008. In Australia, Cina, Giappone, Malesia, Singapore, Sud Corea, Thailandia e Vietnam verranno bruciati il 23% dei ricavi, circa 45 miliardi di euro (50 miliardi dollari). La crisi sarà pesantissima anche in Europa con Austria, Francia, Italia, Germania, Olanda, Norvegia, Spagna, Svizzera, Svezia e Gran Bretagna che perderanno un quarto del totale dei ricavi, meno 37 miliardi di euro contro il -10% di Canada e Usa (-21 miliardi di dollari o 19 miliardi di euro). L’unico sollievo per il settore arriverà dai prezzi in calo del petrolio.
Lucio Cillis, Repubblica.it