La Gazzetta del Mezzogiorno rinuncia al concordato in bianco e, in parallelo, Giampaolo Angelucci ripresenta un’offerta per acquistare il quotidiano con sede a Bari e una diffusione totale di oltre 16 mila copie (-18,6%) tra carta e digitale in Puglia e Basilicata, secondo gli ultimi dati Ads di dicembre 2019. Ancora dopo anni, quindi, non si calmano le acque al giornale mandato in edicola dalla Edisud e dal suo editore Mario Ciancio Sanfilippo.
Adesso, secondo quanto reso noto ieri dalla redazione del quotidiano, Edisud ha ritirato il piano concordatario, che prevedeva sia il taglio dell’organico giornalistico sia garanzie finanziarie per 14 milioni di euro garantite dalla Banca popolare di Bari (a loro decadute dopo la crisi dell’istituto). Pochi giorni prima, invece, Angelucci, che già edita Tempo, Libero e i 5 Corrieri di Umbria, Arezzo, Siena, Rieti e Viterbo, ha avanzato una nuova proposta ma ridotta rispetto alla prima versione formalizzata a inizio 2019. Sempre secondo la redazione della Gazzetta del Mezzogiorno, oggi vengono messi sul tavolo 5 milioni di euro (anziché i 12 milioni della prima versione) per comprare giornale, sito, archivio e impiegare 30 giornalisti (anziché la quasi totalità dei 74 cronisti come in passato).
A queste due mosse si aggiunge quella di Valter Mainetti, immobiliarista e socio di minoranza di Edisud, pronto a versare un milione di euro per garantire la continuità aziendale nelle prossime settimane. Infine, stando al resoconto delle firme della Gazzetta, si sono mosse Confindustria Puglia e Confindustria Basilicata per formare una cordata d’imprenditori locali che ricompongano i 14 milioni di euro di garanzie. Per contenere i costi, comunque, già un paio di anni fa il giornale diretto da Giuseppe De Tomaso aveva chiuso le sedi locali di Brindisi, Matera e Barletta. Inoltre, erano state unificate per prossimità territoriale le cronache delle varie province coperte.
Marco A. Capisani, ItaliaOggi