«Nell’ultimo decennio l’export di vino italiano è cresciuto quasi il triplo rispetto al totale del manifatturiero del Paese»: il senior economist Bnl gruppo Bnp Paribas, Paolo Ciocca, ha elencato i punti di forza del comparto vinicolo dell’Italia. E il focus realizzato dal Servizio Studi Bnl traccia anche le differenze tra le realtà vinicole di Spagna, Francia e Italia. Tra le singole nazioni, «l’import di vino italiano è cresciuto negli Stati Uniti e in Germania. Il 40% del vino importato dai tedeschi arriva dall’Italia, e nel caso degli Usa la percentuale arriva al 28% del totale». I dati del 2018 parlano di una produzione di 54,8 milioni di ettolitri di vino e l’export quota 6,2 miliardi di euro. «Anche se in Asia orientale ha rappresentato solo il 6,6% delle esportazioni totali, nell’ultimo decennio l’export italiano verso l’oriente è più che raddoppiato». Secondo i dati Oiv citati nel focus, «nel 2018 il commercio internazionale del vino è cresciuto in termini di valore dell’1,2% raggiungendo i 31,3 miliardi di euro. Nel panorama internazionale Spagna, Francia e Italia restano leader di mercato, totalizzando il 60% dell’export mondiale per un valore complessivo di 18,4 miliardi di euro». E «secondo l’analisi congiunturale Oiv, nel 2018 la Francia è il primo esportatore mondiale in termini di valore con 9,3 miliardi di euro, pari a poco meno di un terzo dell’export totale, seguita dall’Italia». I dati relativi ai volumi esportati «posizionano il paese iberico al primo posto con 21 milioni di ettolitri con un quota di mercato del 19,4%, e la Francia al terzo posto con 14 milioni di ettolitri. A guidare l’export francese sono soprattutto i vini in bottiglia che rappresentano il 73% delle esportazioni del paese, in volume, e gli spumanti con il 13%. Al contrario in Spagna è significativa la quota di vino sfuso sul volume totale delle esportazioni. Nonostante il prezzo dello sfuso sia cresciuto, non raggiunge, a parità di volume, il prezzo del vino in bottiglia». Altri dati del focus sono dedicati alla superficie viticola mondiale: «In termini di ettari destinati alla viticoltura, nel 2018 la Spagna ricopre, da dieci anni consecutivi, il primo posto nonostante una riduzione del 13,4%, seguita dalla Cina, dalla Francia e dall’Italia». Nell’ultimo decennio «la Cina ha registrato una crescita della superficie viticola dell’83% e nel paese è situata la vigna più estesa del mondo. Anche India e Russia hanno registrato una crescita significativa, rispettivamente, del 101 e del 35%».
Gianfranco Ferroni, ItaliaOggi