(di Tiziano Rapanà) Sanremo domina il pensiero dell’opinione pubblica. Per questa settimana non si parlerà d’altro, se non delle polemiche del Festival, del vestiario delle dive, delle qualità delle canzoni e così via. Io non l’ho visto e per adesso non ho intenzione di guardarlo. Ho letto tanto dei retroscena su Sanremo e i resoconti sulla prima serata. Tutto interessante, ma quel materiale letterario non è riuscito a persuadermi a guardare la seconda puntata. Stasera probabilmente leggero o guarderò un film o penserò ad un film, ancora non pronto, ancora nel pieno del suo iter creativo. Un film importante, almeno nelle intenzioni, interpretato da Edoardo Raspelli. Non è la prima esperienza cinematografica di Raspelli, mi pare abbia già fatto due film in passato. Tra l’altro la bravura di Raspelli mi era già nota: tempo addietro mi complimentai con lui, per aver letto splendidamente – in una puntata di Melaverde – il leggendario incipit dei Promessi sposi di Manzoni. In quel caso aveva dimostrato, come si suol dire, di avere i tempi giusti e una buona intonazione. Certamente non deluderà anche stavolta. E non può peraltro permettersi di farlo, perché Raspelli ha deciso di prendere parte ad un film che racconta un tema spinoso come il bullismo. Il film, anzi il docufilm, si intitola Bullying, giovani ragazzi ed è un progetto audiovisivo ideato, curato e diretto da Nicola Palmese. Il film è nel pieno dell’esperienza della vita da set, che si dividerà tra Milano e Torino. Bullying racconterà la storia di quattro ragazzi di 15 anni (Ludovica Iacobellis, Andrea Signoriello, Simone Palmese, Diego Puchoc) che saranno i protagonisti di diverse situazioni di bullismo, vissute in scuola e in strada. Non è un film classico da novanta minuti, durerà un po’ meno: solo quaranta. Bullying farà un’approfondimento interessante sul bullismo, perché non si limiterà a narrare le sozzure compiute dai giovanissimi ma rifletterà sulle responsabilità dei genitori, i quali non sempre danno il buon esempio. Edoardo Raspelli interpreta il preside della scuola dei protagonisti del film. Nel cast è presente anche Maura Anastasia nelle vesti della psicologa, e Renée Silvie Lubamba, Barbara De Santi e Patrizia Marmondi. Non so ancora quale sarà il percorso di Bullyng, se toccherà i cinema o attraverserà la realtà on demand, ma spero abbia tanta fortuna: il tema è importante ed è giusto raccontarlo con un film, che può sensibilizzare le coscienze di ragazzi e adulti.