Intesa Sanpaolo (nella foto, l’a. d. Carlo Messina) ha chiuso il 2019 con un utile netto pari a 4,18 miliardi, in salita rispetto ai 4,05 miliardi del 2018. L’80% del risultato netto, pari a oltre 3,3 miliardi, verrà usato per pagare i dividendi agli azionisti L’utile del gruppo nel quarto trimestre è stato di 872 milioni, mentre sull’anno il risultato corrente lordo è cresciuto del 4,3% sul 2018, con una percentuale che aumenterebbe al 17,4% se si escludessero gli apporti positivi di Ntv e Intrum sul bilancio di due anni fa. In crescita anche il risultato della gestione operativa, che sale del 5,6% anno su anno. Sul fronte dei coefficienti patrimoniali il Cet1 proforma è pari al 14,1%. Sul fronte del dividendo, la cedola sarà di 19,2 centesimi per azione: “rapportando l’importo unitario al prezzo di riferimento dell’azione registrato lo scorso 3 febbraio, risulterebbe un rendimento (dividend yield) pari all’8,4%”, sottolinea la banca. Intesa Sanpaolo nel 2019 ha erogato “circa 38 miliardi di nuovo credito a medio-lungo termine a famiglie e imprese”. A sottolinearlo è la stessa banca, che oggi ha approvato i risultati al 31 dicembre scorso e che si definisce “un acceleratore della crescita dell’economia reale in Italia”. Nell’ultimo esercizio sono circa 18.500 le aziende riportate in bonis, con circa 93 mila posti di lavoro preservati. Intesa Sanpaolo nel 2019 ha continuato il proprio percorso di miglioramento della qualità del credito con i crediti deteriorati che, al lordo delle rettifiche di valore, sono calati di circa 6 miliardi di euro. A evidenziarlo è la banca stessa, che oggi ha approvato i conti del 2019; da settembre 2015 i deteriorati presenti nel bilancio della banca sono invece calati di 34 miliardi. L’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi a dicembre 2019 è pari al 7,6% al lordo delle rettifiche di valore e al 3,6% al netto. Per il 2020 Intesa Sanpaolo prevede un utile in ulteriore crescita e intende pagare ai soci il 75% del risultato netto come dividendi. A quanto si legge nella nota con la quale la banca ha diffuso i risultati del 2019. Il risultato dell’anno in corso è atteso in aumento “anche senza tenere conto della prevista plusvalenza derivante dall’operazione Nexi, a seguito di una crescita dei ricavi, una continua riduzione dei costi operativi e un calo del costo del rischio”. “Tenendo conto della prevista plusvalenza Nexi, il risultato netto del 2020 è atteso collocarsi ben al di sopra di quello del 2019”, precisa la banca. La politica di dividendi “prevede la distribuzione di un ammontare di dividendi in contante corrispondente a un payout ratio pari al 75% del risultato netto”.