“Le produzioni negli ultimi anni sono state altalenanti per via degli eventi atmosferici imprevedibili. Se nel 2018, in provincia di Siena, ci sono stati buoni risultati, nel 2019 la produzione è stata scarsissima”. L’allarme è stato lanciato dal responsabile del settore apicoltura Coldiretti Siena Hubert Ciacci che è intervenuto sulla crisi che ha colpito il comparto che in Toscana conta 6mila apicoltori e 100mila gli alveari con una produzione di 2,5 milioni di chili. A Siena ci sono 80 apicoltori che producono hanno prodotto 3mila chili di miele. Grazie ad un particolare microclima che si trova in Valdorcia e Valdichiana, dieci sono le varietà del nostro territorio: millefiori, girasole, edera, sulla, trifoglio , castagno, corbezzolo, acacia, melata, edera ed erica. Tutti i tipi di miele presentano qualità benefiche per la salute come quello d’acacia che è un antinfiammatorio per la gola ed un disintossicante per il fegato, il corbezzolo invece ha proprietà diuretiche e depurative. I principali problemi del settore sono legati alla crisi ambientale che ha determinato perdite elevate, soprattutto per quanto riguarda i mieli primaverili la cui produzione è stata praticamente azzerata dalle rigide temperature di aprile e maggio, e cha ha portato con sè organismi come gli insetti alieni, veri e propri flagelli di questo settore. “Anche per il 2020 la ‘finta primavera’ – sottolinea Coldiretti- ha ingannato le coltivazioni favorendo un risveglio che le rende particolarmente vulnerabili all’annunciato ritorno del freddo con danni incalcolabili per la produzione. Le alte temperature stanno anche favorendo la sopravvivenza degli insetti alieni arrivati in Italia dall’estero proprio con il surriscaldamento del clima che stanno provocando una strage nei raccolti in Italia dove per la sola cimice asiatica nel 2019 si contano danni per 740 milioni e 48mila aziende agricole”. Nonostante l’allarme che ha lanciato la Coldiretti nazionale, lo stesso Hubert Ciacci si è comunque detto fiducioso sul fatto che la produzione di miele nel 2020 possa essere migliore di quella dell’anno appena trascorso ma ha ricordato che, con i continui cambiamenti climatici, gli operatori del settore dell’apicoltura si battono ogni giorno per salvare la vita delle api. “Questi animali sono gli unici che provvedono all’impollinazione dei fiori – continua Hubert Ciacci-. Senza il loro prezioso lavoro non avremmo molte varietà di frutta ed inoltre costituiscono un prezioso test per misurare l’inquinamento di determinati luoghi”.