Non è la Cina la nazione più popolosa del mondo, ma l’India con i suoi 1,3 miliardi di abitanti. Dati alla mano, gli abitanti dell’ex Impero di Mezzo sono 1,279 miliardi e non 1,4 miliardi, come indicato dalle cifre ufficiali fornite da Pechino. A togliere il primato alla Cina è uno studioso di demografia, l’iconoclasta Yi Fuxian che vive negli Stati Uniti dove insegna all’università Wisconsin-Madison. Ha osato contraddire l’ufficialità delle cifre dell’Istituto nazionale cinese di statistica: 1,4 miliardi di cinesi. Una soglia storica, malgrado un tasso di natalità al livello più basso dal 1949 che ha fatto registrare, comunque, una crescita cruciale di 4,67 milioni di abitanti, secondo l’istituto di statistica cinese che non ha mancato di sottolineare il raggiungimento della cifra record nella storia dell’umanità. In sostanza, il mastodonte cinese invecchia ma è sempre su una traiettoria di crescita sotto l’ala di Xi Jinping, nonostante un anno di guerra commerciale con gli Stati Uniti di Donald Trump. Questo il senso del trionfalismo dell’Istituto di statistica di Pechino nel sottolineare il record di 1,4 miliardi di abitanti in Cina.
A rovinare la festa ci ha pensato Yi Fuxian con i suoi dati non ufficiali che contraddicono l’ufficialità di Pechino. E che sostengono che la popolazione dell’Ex Impero di Mezzo è sopravvalutata di 121 milioni di persone. In realtà i cinesi sono 1,279 miliardi e non 1,4 miliardi ha detto il ricercatore cinese negli Stati Uniti. In pratica, ha accusato il regime comunista di aver gonfiato le cifre statistiche e così facendo Yi Fuxian ha innescato una polemica con le autorità di Pechino che negano imbrogli.
Per Yi Fuxian il paese più popolato del mondo è l’India con i suoi 1,3 miliardi di abitanti registrati nel 2018. Dunque, la popolazione della grande Cina avrebbe cominciato a ridursi. Non si tratta di un errore, ma dalle volontà di sopravvalutare le cifre da parte di Pechino per ragioni di Stato, secondo quanto ha riportato Le Figaro. Per Yi Fuxian le statistiche cinesi sono fortemente influenzate dalla politica. Frasi che hanno fatto infuriare le autorità di Pechino e che hanno fatto finire Yi Fuxian nel loro mirino. Le sue tesi sono state negate dall’ufficio centrale cinese di statistica. Inoltre, a smentire le cifre di Yi Fuxian ci ha pensato la televisione di Stato e il Quotidiano del Popolo le ha inserite fra i Top 10 rumors infondati.
Le implicazioni geopolitiche e e geostrategiche che derivano dalla perdita del primato di nazione più popolata del mondo sono pesanti per un regime che fa della propria taglia un argomento per sedurre investitori e dirigenti del mondo intero presentandosi come il più grande mercato del pianeta.
La tesi di Yi Fuxian ha delle implicazioni preoccupanti per l’avvenire del gigante cinese. La perdita di questo primato mette in crisi una forma di «eccezionalità» cinese sulla il presidente Xi Jinping può contare per realizzare il proprio programma di rinascita nazionalista, nonostate il rallentamento dell’economia che si è dimostrata, tuttavia resiliente, e che ha consentito la crescita della popolazione. L’obiettivo, alla fine, è quello di riuscire a detronizzare gli Stati Uniti.
Simonetta Scarane, ItaliaOggi