La Marina Militare è attiva nell’opera di bonifica dell’amianto presente nelle navi e nei mezzi minori di vecchia generazione. Inoltre, dal 1992 tutte le navi e le imbarcazioni minori sono state realizzate e poste in servizio con la certificazione “amianto free” da parte del cantiere costruttore. Lo rende nito la stessa Marina Militare. In particolare, la forza armata – spiega la Marina – ha provveduto alla bonifica delle unità navali entrate in servizio prima del 1992, iniziando con la mappatura della presenza di amianto. A oggi, delle 167 unità mappate con equipaggio fisso a bordo, inclusi i mezzi navali fino a rimorchiatori portuali, le attività di bonifica hanno interessato 156 unità, delle quali 147 sono state bonificate sulla base delle mappature iniziali di riferimento, a meno degli elementi diffusi. Inoltre, 9 unità sono state inizialmente bonificate in parte e il completamento dell’attività verrà eseguito nell’ambito dei prossimi interventi in programmazione, insieme a quelle per le rimanenti 11 unità. A questi lavori, rende noto la Marina, “si aggiungerà un programma di bonifica di mezzi minori, potenzialmente interessati dalla presenza di amianto, nelle tre principali basi. I mezzi minori sono costituiti da galleggianti di varia tipologia (come bettoline e pontoni) senza equipaggio fisso a bordo e dedicati esclusivamente a servizi portuali”. “In funzione dell’esito delle mappature, le successive operazioni di bonifica – sostiene la Marina Militare – non determinano necessariamente la rimozione ma possono sostanziarsi, ove non vi siano rischi per il personale, nelle attività di incapsulamento e contenimento; in questi casi, è necessario svolgere periodiche operazioni di monitoraggio e rilievo di possibili fibre aero-disperse, secondo un protocollo definito con l’Università di Genova, sempre a salvaguardia della salute del personale imbarcato”. Per la Marina Militare, “l’attività di controllo e le eventuali ulteriori azioni di bonifica sono pertanto continue, nella consapevolezza che tutti i mezzi navali contraddistinti dalla presenza fissa di personale a bordo sono stati mappati e l’amianto residuo eventualmente presente è contenuto mediante incapsulamento, nel rispetto delle norme vigenti in materia evitando così rischi per il personale”. La situazione relativa alla mappatura ed all’attività di bonifica infrastrutturale per unità di prima e seconda linea è stata stata illustrata lo scorso 24 ottobre dal Ministero della Difesa a seguito di interrogazione a risposta immediata nella Commissione Difesa della Camera. Infine la Marina dichiara che con la legge di bilancio per il triennio 2020, 2021 e 2022 è stato approvato un finanziamento annuale integrativo di 4 milioni “che permetterà alla Marina Militare di proseguire nell’opera di bonifica dall’amianto presente a bordo delle unità navali e mezzi minori entrati in servizio prima del 1992”.