Banca Mediolanum ha chiuso il 2019 con una raccolta di 4,1 miliardi, di cui 3 miliardi nel risparmio gestito. A comunicarlo è il gruppo stesso, che a dicembre ha realizzato una raccolta netta totale a 810 milioni, e una raccolta netta in gestito si attesta a 426 milioni. “Gli ottimi risultati commerciali di dicembre chiudono un anno estremamente positivo, che vede sia la Raccolta Totale sia la Gestita in linea con l’anno precedente, rispettivamente a 4,1 e 3 miliardi di flussi complessivi, in un anno in cui in generale le famiglie si sono mosse con estrema cautela nella gestione del proprio risparmio”, ha detto l’ad Massimo Doris (nella foto). “Banca Mediolanum ha scelto inoltre di distinguersi, da un lato accelerando l’erogazione del credito, che con circa 2,7 miliardi ha mostrato un incremento significativo del 21% rispetto al 2018. Dall’altro abbiamo intercettato il generale aumento della percezione del rischio sensibilizzando la nostra clientela a favore delle varie forme di protezione: nel 2019 infatti abbiamo emesso premi totali per 106 milioni, con un aumento del 25% anno su anno. In particolare, mi fa molto piacere sottolineare che le nuove polizze non abbinabili al credito hanno registrato una crescita del 122%”, ha concluso.
La Guardia di Finanza di Siena ha scoperto, nei giorni scorsi, nell’ambito dell’azione di contrasto al fenomeno di sfruttamento della manodopera, un lavoratore completamente ‘in nero’ all’interno di un panificio della Valdelsa. Il datore di lavoro, infatti, non aveva fatto le preventive comunicazioni agli Enti preposti. L’analisi di rischio, definita anche attraverso l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo, ha evidenziato la completa irregolarità lavorativa, previdenziale ed assicurativa del soggetto, posizione tempestivamente comunicata al competente Ispettorato territoriale del Lavoro che valuterà l’irrogazione di “pesanti” sanzioni economiche nei confronti del datore di lavoro, dovendo quest’ultimo non soltanto regolarizzare l’intero periodo di “lavoro nero” già prestato, ma anche tenere assunto il lavoratore per un periodo minimo di tre mesi. L’azione del Comando Provinciale di Siena, si sottolinea in una nota, “è volta ad individuare situazioni di sfruttamento di manodopera che, oltre a costituire un abuso in danno ai lavoratori, rappresentano anche una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici rispettosi della legalità, alimentando, in tal senso, la logica di quelle fenomenologie illecite distorsive della corretta configurazione del mercato economico”.
La Regione Lazio, in collaborazione con Arsial, ha pubblicato il nuovo bando di Sapere i Sapori, il programma regionale di comunicazione ed educazione alimentare e ambientale, dedicato alle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo grado e di secondo grado. Sono disponibili 211mila euro, ripartiti proporzionalmente sulle diverse province laziali in base alla consistenza demografica, e ciascun progetto sarà finanziabile per un massimo di 2.000 euro per scuola. Lo comunica in una nota l’Assessorato Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio. “Oltre a favorire la conoscenza dei prodotti tipici regionali e una sana e corretta alimentazione – dichiara l’Assessore Agricoltura, Promozione della Filiera e della Cultura del Cibo, Ambiente e Risorse Naturali della Regione Lazio, Enrica Onorati – il progetto punta a incrementare le competenze trasversali per la formazione e la crescita dell’individuo, nel rispetto dell’ambiente e nella consapevolezza che non solo l’attività di produzione agricola, ma anche le abitudini alimentari possano generare significative ricadute di impatto ambientale. In tal modo viene favorita, sin dal percorso scolastico, una cultura green nelle nuove generazioni e una maggiore consapevolezza sul concetto di salute pubblica. La novità prevista per la nuova edizione del Programma è il coinvolgimento dei Guardiaparco regionali, che potranno intervenire nelle scuole ammesse al Bando Sapere i Sapori per incontri tematici sull’educazione ambientale e sul sistema dei Parchi del Lazio, anche favorendo, ove possibile, la partecipazione delle stesse scuole al programma di educazione ambientale “Gens”, del sistema regionale delle aree protette”. “È un programma a cui teniamo moltissimo – dichiara il Presidente di Arsial, Antonio Rosati – educazione alimentare, diffusione delle nostre eccellenze alimentari e sostenibilità ambientale. Una rete nelle scuole di giovani ambasciatori per buone pratiche semplici e di buon senso. Divulghiamo così la nostra idea di economia della Bellezza.” I bandi sono pubblicati sul sito di Regione Lazio e di Arsial e saranno aperti sino a esaurimento fondi.