A settembre lancerà il suo primo smartphone compatibile con la nuova tecnologia 5G e così Apple conta di confermare nei prossimi mesi la buona salute dei suoi conti, peraltro già sostenuti dal successo di vendite delle cuffiette senza fili Airpods, dall’orologio connesso Apple Watch ma anche dai risultati di mercato raggiunti dall’iPhone 11, dal modello 11 Pro e da quello Xr (seppur venduto a un prezzo più basso). Il buon momento per il colosso hi-tech guidato dall’amministratore delegato Tim Cook è confermato non solo dalla sua capitalizzazione in Borsa ma anche dall’andamento del titolo nei primi giorni del 2020. Se la capitalizzazione alla Borsa di New York rimane la maggiore degli Stati Uniti, pari a 1.330 miliardi di dollari (ossia quasi 1.200 miliardi di euro), lo scorso 2 gennaio il titolo della Mela ha superato i 300 dollari (269,4 euro), record storico.
In futuro, «i dati suggeriscono un proseguimento della crescita a doppia cifra dei ricavi di Apple, compreso l’aumento dei ricavi dell’Apple Store», hanno dichiarato gli analisti di Bank of America, ricordando che già nel 2019 il titolo aveva guadagnato in media l’85%, il rialzo maggiore su base annuale registrato dal 2009.
Quindi il colosso Usa sembra aver superato indenne i timori legati a un modello di business giudicato esternamente troppo dipendente dalle sole vendite degli iPhone, considerando anche i dubbi che i servizi aggiuntivi non garantissero una crescita significativa. Solo un anno e qualche giorno fa, del resto, l’azione aveva subìto un forte calo in Borsa, in seguito a un avvertimento sul fatturato atteso e contenuto in una comunicazione trimestrale.
Adesso, però, i dati delle vendite rassicurano per l’appunto l’azienda guidata da Cook e il prossimo debutto del 5G, sempre secondo gli analisti americani, indurrà anche i consumatori maggiormente disposti a tenere più a lungo lo stesso modello di smartphone a comprarne uno nuovo, attirati dalle potenzialità della nuova tecnologia. Senza dimenticare l’arrivo del suo servizio di streaming on demand Apple Tv+ e, in particolar modo, l’ingaggio di Richard Plepler.
Plepler è l’ex ceo di Hbo, che lavorerà per la mela in esclusiva tramite la sua società Eden Productions per cinque anni. Il manager ha lavorato per 27 anni in Hbo da cui è uscito meno di un anno fa nel momento in cui At&t ha completato l’acquisto di Time Warner, la controllante della società media. Il manager è riuscito a trasformare Hbo in una destinazione per contenuti di prestigio che ha reso il marchio famoso in tutto il mondo grazie a titoli come Il Trono di Spade. La scommessa è che Plepler riesca a portare risultati simili anche in Apple, che sta entrando in un settore già affollato e nel quale gli investimenti non mancano (vedere ItaliaOggi del 4/1/2020).
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