L’epidemia è arrivata anche a Hong Kong. Monitorati aeroporti e stazioni. Sette casi sono gravi. Finora non ci sono notizie di contagi da una persona all’altra. Quasi tutti i malati avevano visitato il mercato del pesce di Wuhan, dove si vendevano anche animali vivi
Cinquantanove persone malate. Ma nessuno capisce perché. Un virus sconosciuto sta causando attacchi di polmonite fra Cina e Hong Kong. Non ci sono vittime, ma sette malati sono in gravi condizioni. Altre 163 persone che sono state a contatto con loro restano ricoverate in isolamento. Hong Kong e Singapore hanno avviato il controllo della temperatura della fronte, per i viaggiatori in arrivo con treni e aerei. L’unico indizio che finora balza agli occhi è che molte delle persone ammalate avevano frequentato il mercato del pesce di Wuhan, una città della Cina centrale di 19 milioni di abitanti. Qui vengono anche venduti animali vivi e cacciagione. Il primo pensiero delle autorità sanitarie è stato un possibile nuovo virus trasmesso dagli animali selvatici.
Il mercato è stato completamente disinfestato. Ma sulla natura del virus si brancola nel buio. Non è Sars, il responsabile di quella sindrome respiratoria acuta che fra 2002 e 2003 uccise oltre 700 persone, soprattutto in Cina e a Hong Kong. A morire a Bangkok fu anche Carlo Urbani, il medico italiano cui si deve la classificazione del virus. Esclusa anche l’influenza aviaria, epidemia notata nel 2013 e mai del tutto debellata. Il nuovo virus non corrisponde nemmeno alla Mers, la sindrome respiratoria del medio oriente, comparsa nel 2013 in Arabia Saudita. Si tratta evidentemente di un microrganismo nuovo, che i ricercatori non sono ancora riusciti a identificare. “Non abbiamo informazioni sufficienti per valutare la gravità del rischio” ha comunicato l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La polizia cinese ha già sanzionato 8 persone per le notizie false circolate su internet.
I malati – adulti e bambini, 8 anche a Hong Kong – hanno febbre, difficoltà respiratorie e in alcuni casi lesioni ai polmoni che compaiono con la radiografia. Finora non ci sono stati contagi da una persona all’altra o di personale medico: tutti sembrano essersi ammalati in un modo o nell’altro a Wuhan. Molti erano venditori del mercato stesso. La lezione (e la paura) della Sars sembrano aver funzionato stavolta. L’allerta è scattata ovunque, in aeroporti e stazioni come nei laboratori, dove il lavoro per arrivare all’identificazione del virus misterioso è già iniziato. I primi sintomi risalgono al 12 dicembre e l’allarme all’Oms è arrivato l’ultimo giorno dell’anno. Dal 1° gennaio il mercato di Wuhan è stato sbarrato.
Repubblica.it