Sviluppato un sistema per migliorare il recupero post-viaggio sistemando il ritmo circadiano dell’organismo
Il jet lag, il disturbo del cambio di fuso orario che si fa spostandosi da una parte all’altra del mondo, può rovinare un viaggio. Ma grazie a un algoritmo e a uno strumento digitale i viaggiatori potranno sapere quando è meglio dormire e star svegli per aiutare a sistemare il proprio ritmo circadiano del loro organismo. A svilupparlo Rensselaer Polytechnic Institute che, in un lavoro pubblicato su Plos One, raccontano di questa loro ricerca finanziata dal Dipartimento della difesa degli Stati Uniti d’America.
I ritmi circadiani sono gli orologi interni che aiutano a regolare molti dei processi fisiologici, tra cui il sonno, il metabolismo, la secrezione degli ormoni e persino il funzionamento del cervello. L’energia, la prontezza e gli altri processi biologici possono soffrire quando quel ritmo non si allinea con la vita quotidiana. La variazione del ritmo circadiano di una persona è in genere determinata utilizzando le informazioni raccolte da un esame di sangue o saliva che misura i livelli dell’ormone melatonina. Il problema è che ottenere questi risultati richiede tempo e non consente un’analisi istantanea. Gli studiosi hanno lavorato su alcuni algoritmi che elaborano dati (come la frequenza cardiaca e la temperatura corporea) che possono essere raccolti da una tecnologia intelligente e indossabile che poi li converte in una stima della variazione del ritmo circadiano.
Repubblica.it