Il gigante del supermercato britannico Tesco ha sospeso i rapporti con un fornitore cinese di carte e cartoline di Natale dopo che un cliente ha dichiarato di aver trovato un messaggio scritto all’interno di una carta che affermava che era stato imballato da prigionieri stranieri vittime di lavori forzati. «Non accettiamo l’uso dei lavori forzati e non lo permetteremo mai nella nostra catena di forniture», ha detto un portavoce di Tesco. «Siamo rimasti sconvolti da queste accuse e abbiamo immediatamente sospeso il rapporto con la fabbrica in cui vengono prodotte queste carte e inoltre abbiamo avviato un’indagine».
Con la vendita delle carte natalizie Tesco dona 300.000 sterline all’anno alle associazioni benefiche (British Heart Foundation, Cancer Research UK e Diabetes UK). Il Sunday Times ha dichiarato che il messaggio all’interno recitava: «Siamo prigionieri stranieri nella prigione cinese di Shanghai Qingpu. Costretti a lavorare contro la nostra volontà. Aiutateci e informate l’organizzazione per i diritti umani». Nel messaggio è stata inserito il nome di Peter Humphrey con l’invito a contattarlo. Peter Humphrey è un ex giornalista britannico e investigatore di frode aziendali. Humphrey e sua moglie Yu Yingzeng sono stati entrambi condannati in Cina nel 2014 per aver ottenuto illegalmente documenti privati. Humphrey ha detto di non conoscere le identità o le nazionalità dei prigionieri che hanno messo il biglietto nella carta, ma «non ha avuto dubbi sul fatto che siano prigionieri di Qingpu che mi conoscevano prima della mia liberazione nel giugno 2015 dalla prigione dove ho trascorso 23 mesi».
Lastampa.it