“E’ motivo di orgoglio per tutta Venezia tornare a potersi fregiare del fascino di un luogo come quello dei Giardini Reali. Un’area verde d’eccellenza in una delle aree più ricche di storia della città e che, per questo, assume una valenza ancor più significativa e strategica dal punto di vista ambientale”. Con queste parole il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha salutato l’inaugurazione dei Giardini reali di Venezia, dopo il complesso lavoro di restauro promosso e realizzato da Venice Gardens Foundation e sostenuto in qualità di main partner da Assicurazioni Generali. I Giardini Reali di Venezia, una superficie di circa 5.000 metri quadrati circondata dall’acqua, hanno origine all’interno del progetto di riforma napoleonica dell’Area Marciana con la decisione, sancita l’11 gennaio 1807 dal decreto di Napoleone Bonaparte, di destinare le Procuratie Nuove a sede del Palazzo della Corona. Fu dell’imperatore Francesco Giuseppe, nel 1957, la decisione di aprire ai cittadini il viale che costeggia il Bacino, concessione revocata dall’imperatrice Sissi e poi riconfermata dai Savoia nel 1866. L’intervento conservativo e di riqualificazione e successiva manutenzione dei Giardini Reali (costo 5,2 milioni di euro, di cui 3 stanziati da Generali, 1 raccolti con fondi privati e 1 da Veritas) ha riguardato sia la parte dedicata specificatamente al giardino, che del padiglione neoclassico, progettato dall’architetto Lorenzo Santi nei primi anni dell’Ottocento e tutto l’arredo funzionale e decorativo.
Il progetto ha previsto la demolizione degli elementi e degli edifici in stato di abbandono, compreso il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale e mai rimosso, nonché, sul lato ovest, nell’area ora occupata da strutture edilizie dismesse e allo stato di rudere, il ripristino del ponte levatoio, in cui è stato mantenuto il meccanismo storico di apertura e di chiusura, la ricostruzione della serra composta da un padiglione centrale a pianta circolare, collegata con lo storico Cafehaus, che recupera la sua antica funzione, e della piccola serra, che accoglierà la collezione di piante in vaso e l’attrezzatura per la manutenzione del giardino. Grazie a Veritas, che ha sviluppato un progetto di sostenibilità e attenzione al consumo idrico, sono inoltre stati allestiti 18 servizi igienici. Messi a dimora 22 alberi di alto fusto; 832 arbusti; 6.560 piante erbacee; 3.150 bulbose; 68 rampicanti. “Oggi restituiamo a Venezia, dopo cinque anni di intenso e appassionato lavoro, i suoi Giardini Reali, un luogo iconico tra i più amati dai veneziani – ha sottolineato Adele Re Rebaudengo, presidente di Venice Gardens Foundation, nata nel 2014 per restaurare e conservare parchi, giardini e beni di interesse storico e artistico – Nel tempo ne cureremo la conservazione e la crescita perché un giardino deve essere ogni giorno nutrito e protetto”. “Con la riapertura dei Giardini – ha aggiunto il Ceo di Generali Philippe Donnet – si completa il primo tassello del più ampio progetto di Generali su Venezia e sull’area marciana, sede storica della Compagnia, che si concluderà nel 2021 con la riqualificazione delle Procuratie Vecchie, futura sede della fondazione ‘The Human Safety Net’, due progetti importanti di carattere ambientale e sociale, all’insegna della sostenibilità”. Per il ministro dei beni e attività dei beni culturali Dario Franceschini, “I Giardini Reali sono nel cuore di Venezia, erano un luogo di abbandono, ma grazie a un restauro perfetto e all’impegno del volontariato e di imprese che hanno donato somme importanti, questo spazio e’ stato restituito alla città. Grazie anche allo strumento fiscale dell’art bonus, mi sembra proprio una bella storia per tutt’Italia e un esempio da imitare per molti”. E ancora “Questa è una bellissima storia d’amore e generosità deve essere d’esempio per altre storie simili che devono partire nel nostro Paese. E’ il frutto dell’impegno del governo e mio personale affinché non cali l’attenzione su Venezia”.
Vogliamo farvi notare le differenze tra com’erano e come sono adesso i Giardini. Sulla foto a sinistra potete notare lo stato d’abbandono in cui versava. Quello stesso stato che ha spinto ad intraprendere percorso iniziato nel dicembre 2014 quando, per contrastare il progressivo decadimento del sito di notevole rilevanza storica e paesaggistica. L’Agenzia del Demanio e la città di Venezia decisero di concedere a Venice Gardens Foundation il Compendio Monumentale dei Giardini Reali affinché ne curasse il restauro e la conservazione nel tempo. La Fondazione, nata per restaurare e conservare parchi, giardini e beni di interesse storico e artistico, si è avvalsa dell’opera degli architetti Paolo Pejrone per il restauro del giardino e Alberto Torsello per il restauro architettonico e il ripristino della Serra, riprendendo i disegni degli architetti Carlo Aymonino e Gabriella Barbini. I lavori di progettazione e restauro si sono svolti nel quinquennio 2015–2019.
Nella foto a destra potete invece notare il ritorno allo splendore del sito. Un ritorno che porta al riacquisto del pregio formale e complessità botanica, coerentemente con lo storico disegno ottocentesco, ricchi di prospettive inaspettate, tornano ad essere luogo d’incontro e di pensiero.