Il «nuovo corso» dei finanziamenti (a tassi d’interesse convenienti e ricevuti in tempi rapidi) ai liberi professionisti iscritti alle Casse pensionistiche è partito: è stato, infatti, firmato ieri pomeriggio dall’amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (Cdp) Fabrizio Palermo e dal presidente dell’Associazione degli Enti previdenziali privati (Adepp) Alberto Oliveti il protocollo d’intesa per facilitare l’accesso al credito degli esponenti di diverse categorie di lavoratori autonomi, che potranno «usufruire di un incremento della percentuale di garanzia da parte del Fondo per le Piccole e medie imprese (Fondo Pmi)». E, «indipendentemente dalla classe di «rating» dei beneficiari finali e dalle caratteristiche dell’operazione finanziaria» per la quale si fa domanda di sovvenzione, «le richieste di garanzia su finanziamenti a professionisti presentate da banche e Confidi riceveranno una copertura dal Fondo Pmi rispettivamente pari all’80% e al 90%».
L’iniziativa, anticipata da ItaliaOggi nel numero dell’11 ottobre 2019 (quando a raccontarne i dettagli era stato il presidente della Cassa forense, Nunzio Luciano, che ha sottoscritto mesi fa un accordo con Cdp per agevolare gli avvocati, consentendo loro di ottenere prestiti a condizioni favorevoli), con una copertura minima di 5 milioni di euro complessivi corrisposti dagli Enti previdenziali che vi aderiranno (è la cifra minima richiesta dalla società controllata per oltre l’80% dal ministero dell’Economia per incrementare la percentuale di garanzia, ndr), permetterà agli associati interessati di rivolgersi agli intermediari finanziari che, in tutta Italia, sono abilitati ad operare con il Fondo Pmi; la convenzione sottoscritta, inoltre, prevede che le Casse possano riversare risorse, sempre attraverso Cdp, al fine di innalzare «la quota percentuale di prima perdita coperta dal Fondo sui finanziamenti ai professionisti nelle operazioni di garanzia di portafoglio». E, dunque, se per Palermo il piano «rafforza gli strumenti a supporto dell’accesso al credito di categorie professionali precedentemente non servite», l’augurio di Oliveti è che ciò «spinga i nostri iscritti ad investire sulle proprie attività», definite «motore formidabile di crescita per l’economia italiana».
Simona D’Alessio, ItaliaOggi