Il sipario calerà salvo colpi di scena in ogni caso, per Carlo Ancelotti. Quella di stasera al San Paolo (ore 18,55) contro il Genk sarà infatti quasi sicuramente la sua ultima partita sulla panchina del Napoli, la cui crisi è stata gestita fino all’ultimo in maniera caotica, istintiva e per nulla razionale da Aurelio De Laurentiis, che si è deciso a rompere gli indugi in colpevole ritardo e proprio nel momento meno opportuno: alla vigilia della partita più importante dell’intera stagione.
Nemmeno l’importanza della posta in palio, con gli azzurri a un passo dalla qualificazione per gli ottavi di finale della Champions League, ha suggerito però al presidente di rinviare il contatto di ieri mattina con Rino Gattuso, a cui è stato offerto un contratto di 18 mesi per assumere la guida tecnica della squadra a cominciare dalla sfida di sabato contro il Parma, in campionato. Uno smacco durissimo per l’attuale allenatore, la cui uscita di scena è stata dunque programmata in anticipo e prescinderà dal risultato della gara di oggi.
Il ribaltone è stato deciso e ne è consapevole anche Ancelotti, apparso peraltro amareggiato per la mossa fatta da De Laurentiis. “Ho sempre la valigia pronta, il destino di chi fa il mio lavoro è questo”. Ma il tecnico non s’aspettava d’essere messo virtualmente alla porta alla vigilia della partita con il Genk, che aveva immaginato come l’ultima occasione per invertire la tendenza e invece potrà regalargli al massimo l’opportunità di uscire dalla scena a testa alta, arrivati a questo punto. “Devo concentrarmi solo su quello che posso controllare e ho due pensieri per la testa: scegliere la migliore formazione possibile e soprattutto passare il turno.
In Champions League finora abbiamo fatto bene e questa partita può darci la spinta giusta per uscire finalmente da questo brutto momento”, ha detto nonostante tutto Re Carlo durante la conferenza di ieri pomeriggio a Castel Volturno, aggrappandosi al suo grande bagaglio d’esperienza per ostentare una parvenza di normalità.
La presenza in sala del suo staff al completo ha fotografato però lo stesso l’enorme delicatezza del momento, con uno degli allenatori più titolati del pianeta bocciato come un novellino e obbligato a pagare il conto per tutti. Il futuro del Napoli sarà di Rino Gattuso, che ha subito accettato l’offerta di De Laurentiis (ultimo ostacolo i soliti diritti di immagine) e potrebbe essere presentato già domani pomeriggio. Toccherà a lui risollevare la squadra e raccogliere il testimone da Ancelotti, che gli lascerà quasi sicuramente in dote la qualificazione per gli ottavi della Champions. La staffetta tra i due tecnici, che sono tra l’altro molto amici fra loro, è l’estrema mossa della società per uscire da una crisi diventata insostenibile. Solo Re Carlo ci credeva ancora. “Ci serve una scintilla per ripartire. Vinciamo questa col Genk e poi faremo insieme le riflessioni del caso: io e il mio presidente”. Invece tutto è già stato deciso e il vertice tra i due i domani mattina a Roma servirà solo per concordare nei limiti del possibile le modalità dell’addio: nella speranza che sia almeno a testa alta.
Marco Azzi, Repubblica.it