Più di 170 opere, 39 installazioni multimediali, una superficie espositiva di oltre 1.300 metri quadrati. L’Italia dedica a Leonardo da Vinci, al suo genio più illustre, a uno dei figli che ne esaltano il senso di orgoglio e appartenenza, un ‘tesoro’ destinato a entrare nei circuiti più visitati di Milano, la città per eccellenza dell’innovazione e della modernità del Paese. La più grande esposizione permanente al mondo dedicata a Leonardo apre al pubblico da domani 10 dicembre al Museo nazionale scienza e tecnologia del capoluogo lombardo. ‘Nuove Gallerie di Leonardo’ è il progetto che, nell’anno delle celebrazioni del 500esimo anniversario della morte del genio toscano, rivoluziona la storica Galleria inaugurata nel 1953. L’esposizione indaga in particolare il Leonardo ingegnere, umanista e indagatore della natura. “Le Nuove Gallerie segnano un momento importante nella storia della nostra istituzione, un progetto ambizioso che per il suo valore culturale, la sua ampiezza e l’investimento economico rientra nelle maggiori realizzazioni delle celebrazioni 2019 a livello internazionale. Ad oggi è infatti la più grande esposizione permanente dedicata a Leonardo, un traguardo di cui siamo particolarmente orgogliosi anche per il particolare e positivo connubio con i nostri partner pubblici e privati”, ha sottolineato Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo. Sotto l’egida del Comitato nazionale per le Celebrazioni 2019 e del Comitato territoriale di Milano e della Lombardia, le Nuove Gallerie, che hanno la curatela di Claudio Giorgione (curatore Leonardo – Arte & Scienza del Museo), si avvalgono della collaborazione scientifica di Pietro Marani, professore di Storia dell’arte moderna del Politecnico di Milano e vantano il sostegno culturale di quattro prestigiose istituzioni: i Musei Reali di Torino, la Soprintendenza Castello di Milano – Musei Archeologici e Musei Storici di Milano, l’Institut de France di Parigi, il Royal Collection Trust. L’esposizione presenta la figura di Leonardo da Vinci sottolineandone i tratti realmente unici, in un serrato confronto con i suoi contemporanei. Emerge così la reale grandezza del suo pensiero, che non è quello di un genio isolato ma di un eccezionale uomo del suo tempo. “Le Nuove Gallerie Leonardo da Vinci – ha detto Marani – costituiscono e costituiranno per molti anni a venire, un punto di riferimento allestitivo e comunicativo imprescindibile nel loro coniugare felicemente l’esposizione di opere d’arte originali, modelli ricostruttivi e installazioni multimediali, ispirata al più rigoroso e aggiornato design ma anche al vaglio storico e critico, consentendo un’immersione del visitatore nell’epoca e nel contesto storico in cui Leonardo visse ed operò, nel giusto equilibrio fra correttezza dell’informazione, senza inutili retoriche celebrative e spettacolarità della presentazione”. Dicevamo, oltre 170 opere (70 modelli e plastici storici, 33 naturalia, 18 volumi antichi, 17 calchi, 14 affreschi e dipinti, 6 manufatti antichi, 13 facsimili storici) e 39 installazioni multimediali accompagnano per oltre 1.300 mq il visitatore alla scoperta di idee, saperi e sogni che caratterizzano il pensiero di Leonardo e del Rinascimento.
“Con le Nuove Gallerie Leonardo il Museo porta a compimento un percorso di studio per presentare al pubblico la figura e l’opera di Leonardo umanista, ingegnere e indagatore della natura, in rapporto con il contesto culturale dei suoi tempi e in dialogo con i suoi contemporanei. Il progetto valorizza le collezioni del Museo, dai modelli storici ai volumi antichi della biblioteca, alle opere d’arte, avvalendosi della collaborazione di numerose Istituzioni culturali italiane e straniere. Questa proficua collaborazione scientifica è una delle eredità più importanti che questo anno di celebrazioni leonardiane ha portato” , ha dichiarato il curatore Giorgione.
Il filo conduttore della visita è sia cronologico che tematico, per consentire di seguire i diversi ambiti di studio, ricerca e applicazione a cui si è dedicato Leonardo: la formazione nella bottega del Verrocchio e il suo interesse per macchine e meccanismi nella Firenze degli ingegneri toscani; il disegno come metodo di indagine, conoscenza e comunicazione nei più diversi ambiti del sapere; i progetti d’ingegneria militare e le fantastiche declinazioni di macchine belliche della tradizione medievale; le soluzioni tecniche studiate nel corso del primo soggiorno milanese per migliorare strumenti di lavoro e produzione; gli studi sul volo a partire dall’anatomia degli uccelli; l’osservazione del territorio e delle vie d’acqua lombarde; il contributo al dibattito sull’architettura; la sua influenza nella pittura lombarda del tardo Rinascimento; infine, il pensiero della maturità che si sofferma sull’idea di un cosmo governato da leggi universali. In esposizione anche importanti prestiti dalla Pinacoteca di Brera (12 affreschi) e da Kosmos, il Museo di Storia Naturale dell’Università di Pavia, insieme all’imponente affresco strappato dell’Ultima Cena opera del Fiammenghino appartenente alla Città Metropolitana di Milano.
Insieme al sostegno di 70 istituzioni in tutto il mondo, queste preziose collaborazioni hanno dato vita ad un percorso di una ricchezza culturale unica, che con un corredo iconografico di oltre 500 immagini consente di scoprire l’opera di Leonardo nelle sue molteplici sfaccettature e non solo come ingegnere e tecnologo. Il ministro Franceschini ha sottolineato che “le celebrazioni per i cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci si concludono idealmente con l’inaugurazione delle Nuove Gallerie Leonardo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano. Con questa nuova grande esposizione permanente, sostenuta dal ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo, le ricerche leonardesche trovano una collocazione ideale per divulgare con rigore scientifico la scienza e l’arte di questo genio del Rinascimento”. Da parte sua il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ricordato che l’ente “è socio istituzionale della Fondazione Museo Nazionale Scienza e Tecnologia e per questa sua funzione è orgogliosa di contribuire sia alla quotidiana attività del Museo, sia alla realizzazione di progetti speciali come questo delle Nuove Gallerie”.
Per il sindaco di Milano Giuseppe Sala, invece, “le Nuove Gallerie Leonardo sono un bellissimo regalo che il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia fa alla città e a tutti i visitatori. Sono felice che il Comune abbia preso parte alla realizzazione di questo importante progetto”. Per l’occasione è scesa in campo anche l’Eni, in qualità di ‘Leonardo Italian Champion’ delle Nuove Gallerie Leonardo, dimostrando il suo sostegno all’importante opera di rinnovamento e di restauro delle Gallerie, che rappresentano un punto di riferimento di eccellenza per la città di Milano. Questa mostra permanente “ha un significato molto importante per Eni, che fa dell’innovazione tecnologica una vera colonna portante”, ha affermato Francesca Ferrazza, Senior Vice President Decarbonization & Environmental R&D di Eni, secondo la quale “l’innovazione e la ricerca tecnologica rivestono un ruolo fondamentale per l’energia”, in un momento in cui, tra l’altro, “tutto si sta trasformando in maniera molto veloce: abbiamo sotto gli occhi di tutti i cambiamenti climatici che sono da attenzionare e la nostra ricerca tecnologica e tutta l’attività di Eni è fortemente centrata sull’innovazione, sulla tecnologia e sulle competenze che si formano attraverso lo studio e tramite le discipline scientifiche”. Più in generale, l’impegno di Eni in cultura “è costante e riguarda tutte le discipline e tutte le attività in azienda”, coinvolgendo “tutte le partnership che abbiamo con Università, centri di ricerca e con altre aziende”; insomma, “un impegno in cultura davvero completo e di grande impatto”, ha sottolineato Ferrazza. “Tutto ciò che è in grado di trasmettere idee, esperienze, sentimenti, forme nuove di interpretazione, di comunicazione, è per Eni veicolo di sviluppo dei singoli individui e della collettività: per Eni – ha aggiunto ancora – investire nella cultura si traduce nella capacità di instaurare una relazione di successo con una realtà capace di rinnovarsi nel tempo, attraverso uno spirito di impresa da sempre proiettato verso l’innovazione e lo sviluppo di domani. Innovare e guardare al futuro sono caratteristiche che l’azienda porta avanti da sempre e sono parte integrante del suo modello operativo nei diversi Paesi”. All’inaugurazione ha partecipato anche l’Ad di Leonardo, Alessandro Profumo, che ha commentato: “Con il Museo, Leonardo condivide la propria denominazione, il richiamo al genio del Rinascimento che per l’Azienda rappresenta un’eredità da raccogliere e disseminare, fatta di contaminazione fra innovazione, conoscenza, creatività e immaginazione, elementi fondamentali per alimentare le competenze del futuro”.