Tim mette la sua bandiera per il 5G in Lombardia: ieri ha inaugurato la rete cellulare di quinta generazione al circuito di Monza, dove era di scena la prima giornata del Monza Rally Show 2019. Il punto di partenza per coprire una regione che per la concentrazione di imprese innovative sarà un buon mercato per il 5G, ma già oggi l’operatore prosegue con l’accensione della nuova rete in alcuni quartieri di Brescia, con una copertura che sarà via via ampliata nelle prossime settimane. La conferenza è stata però l’occasione per mostrare cosa si potrà fare con la nuova tecnologia.
«Il 5G sarà un’ulteriore rivoluzione rispetto a quello che abbiamo vissuto con le precedenti generazioni», ha spiegato Antonio Cirillo, responsabile marketing & digital factoring business di Tim. «Non è solo maggiore velocità, comunque uno degli elementi fondamentali, ma soprattutto una latenza molto minore, quindi la capacità di rispondere in tempi molto più bassi, la possibilità di connettere milioni di dispositivi per chilometro quadrato e anche di poter funzionare a velocità molto elevate, fino a 500 chilometri all’ora in movimento. Questo renderà possibile sviluppare ulteriori applicazioni che oggi non conosciamo, utilizzabili dai cittadini, ma soprattutto il 5G abilita moltissime applicazioni per le imprese».
Tappa fondamentale di questa accensione sarà quella milanese, che è già «5G ready», avendo Tim installato oltre 60 nodi che coprono le più importanti zone della città, diventeranno 100 entro la fine di quest’anno e saranno raddoppiati nel 2020. Si parla di 5G ready perché Milano è una delle aree in cui è ancora attiva la sperimentazione della nuova generazione di telefonia mobile partita a fine 2017. Il capoluogo lombardo era stato assegnato a Vodafone dopo la gara del Mise e qui l’operatore concorrente ha avviato diversi progetti e lanciato il 5G su rete commerciale nel giugno scorso, mentre Tim aveva vinto per Bari-Matera insieme con Fastweb e Huawei (e Wind Tre Prato e L’Aquila con Open Fiber). Ovvio quindi che Tim cerchi di prepararsi per competere nel capoluogo nel momento in cui, l’anno prossimo, il ministero decreterà il termine della sperimentazione e queste aree saranno libere, com’è ovvio che voglia trasmettere il messaggio all’intera regione.
Sempre nei primi mesi del 2020, inoltre, verranno interessate dai piani di attivazione del 5G Tim anche Bergamo, Como e Varese.
In alcune città del resto d’Italia il servizio commerciale di Tim per il 5G è già disponibile, ha spiegato Francesco D’Angelo, responsabile sales business di Tim. «Stiamo investendo molto sullo sviluppo della rete, a metà anno prevedevamo di portare il 5G in nove città e chiuderemo alla fine del 2019 con un paio di città in più. Stiamo seguendo molto i progetti dei clienti, in particolare in Lombardia, dove la spinta all’innovazione è particolarmente presente». Le 11 città, compresa Milano, sono Torino, Genova, Verona, Firenze, Bologna, Ferrara, Bari, Matera, Roma e Napoli, con l’obiettivo che diventino 120 entro il 2021, con 200 destinazioni turistiche, 245 distretti industriali e 200 progetti verticali dedicati.
Oltre a Cirillo e D’Angelo, all’incontro sono intervenuti Piero Benvenuti, d.g. Monza Eni Circuit, diventato così il primo autodromo 5G in Europa, Fabrizio Sala, vicepresidente della Regione Lombardia e il sindaco di Monza Dario Allevi.
Ieri è stato possibile seguire la prova su pista di un’auto da rally con video live in streaming grazie alle telecamere sparse lungo la pista, su un drone e dentro la vettura e connesse in 5G, ma anche vedere come funziona e si pilota un’auto a guida remota (quella precedente aveva piloti in carne e ossa). Poi, ancora, è stato dimostrato a cosa può servire il 5G per funzioni utili che rientrano nelle smart cities e nella pubblica sicurezza, l’uso della realtà aumentata e virtuale in campo medico e così via, sapendo, come hanno sottolineato i manager Tim, che molte delle applicazioni future sono ancora tutte da inventare.
Andrea Secchi, ItaliaOggi