Al Circolo dei Lettori di Torino presentazione di Guerra calda. Verità e menzogne sui rischi del clima impazzito: il romanzo del global warming di Gerardo Greco (Solferino), con l’autore e Luca Mercalli (ore 21). Michele Cassano per l’Ansa: «È la desolazione della Val di Fiemme ad aprire il romanzo di Gerardo Greco, ex direttore di Radio 1 e del Tg4, dedicato ai cambiamenti climatici. Il disastro di quella foresta, devastata da un ciclone violentissimo, è l’emblema di una trasformazione epocale attorno alla quale continua a esserci ancora molto scetticismo. È un racconto, quello del giornalista, con tratti di fantasia, ma profondamente calato nella realtà dei giorni nostri. In quella “guerra distratta” che Greco, prima da corrispondente a New York per la Rai, poi da conduttore di Agorà, ha visto combattere giorno dopo giorno. “È la guerra che combattiamo per capire il nostro futuro su questo pianeta – scrive –. Non c’è neanche bisogno di pensare ai figli, ormai. È il nostro presente a essere in gioco. Perché il cambiamento climatico è già arrivato. Ed è peggio di quello che pensavamo”. Il libro racconta la storia di Noah e Iskra, due ragazzi figli di esuli siberiani che cercano la verità su chi ha voluto nascondere la schiacciante evidenza del riscaldamento globale. Dalle lande ghiacciate della Siberia dove i signori del gas portano alla luce un tesoro nascosto e letale alla New York spettrale minacciata dall’ uragano Sandy sino alle coste di Ravenna, erose dal mare che continua a crescere: i due giovani attivisti, nipoti di esuli siberiani, si trovano e si perdono, legati dall’emergenza comune di salvare la Terra, finché si è ancora in tempo. Intorno a loro gli schieramenti opposti della guerra del clima conducono un gioco pericoloso, che riguarda il destino dell’umanità e di un pianeta in bilico tra azioni di hacker russi, interessi di lobbisti cinesi e conflitti tra esperti. Con la tensione di un thriller e i dettagli di una serrata cronaca sul campo, Gerardo Greco ricostruisce le tappe del Climategate che, nel 2009, ha contribuito al fallimento della conferenza di Copenaghen, condannando il termometro a salire in una escalation pericolosa. “Se la temperatura aumenta di altri due gradi, gli scenari dipingono un mondo molto diverso da quello in cui abbiamo vissuto fino a oggi – sottolinea Greco –. I mari si alzeranno. I boschi bruceranno. I raccolti si ridurranno. Le zone abitate si restringeranno. Ci conviene fare finta di niente?”»